Milano, 27 agosto 2024 – È tempo di esami di recupero, anche se diverse scuole milanesi quest’anno hanno giocato d’anticipo, sfruttando le settimane di luglio. Si apre il portone del tecnico Cattaneo su piazza Vetra ed entrano alla spicciolata i primi studenti, pronti ad affrontare la sfida ereditata a giugno, che sia Economia aziendale, Topografia, Progettazione, Disegno o Inglese.
Ma il rientro “di massa“ sarà oggi: Matematica. Il vero tallone d’Achille, non solo qui. “Sia per il biennio che per il triennio è la materia con più insufficienze – conferma la preside Maria Rizzuto –, in molti casi è l’unica da recuperare. Va meglio all’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing, è la materia più ostica al ‘Cat’ (ex geometri)”.
Un copione che si ripete di anno in anno nei licei e nei tecnici che studiano strategie e cercano di capire a monte i motivi.
Il buco delle medie
“Molti docenti di indirizzo ci dicono che il problema è che molti studenti arrivano dalle medie senza sapere quasi cos’è la matematica, con lacune che non si riescono facilmente a recuperare – continua la dirigente –. Abbiamo sperimentato alcuni accorgimenti, che in alcuni indirizzi sembrano funzionare, con ore di co-docenza di Matematica, potenziamenti per gruppi di livello. Cercheremo di trovare la quadra, anche utilizzando i fondi del Pnrr, investendo nella formazione. Il tema c’è: troveremo la soluzione”.
Luglio o settembre?
Ogni anno ci si interroga se anticipare gli esami a luglio o meno. “Al momento la maggioranza dei docenti ha pensato che proporli a fine agosto fosse la decisione più saggia: il giudizio sospeso è per chi può farcela ma deve consolidare conoscenze. Diamo loro il tempo di farlo, e in alcuni casi si vede proprio una svolta. Ma per i prossimi anni rifletteremo ancora su tempi e strategie”.
Due anni fa il liceo Volta di Milano aveva deciso di cambiare rotta: “Esami di riparazione, per usare una terminologia antica, a metà luglio – spiega l’ex preside Domenico Squillace –: la ratio era quella di ridurre il ricorso alle lezioni private, con famiglie che impazzivano per trovare insegnanti dalla Liguria alla Sicilia durante le ferie. Offrivamo corsi full immersion interni alla scuola e questo garantiva a tutti i ragazzi i mezzi per recuperare come pure il diritto a un mese di vacanza”.
Anche al Volta, storicamente, i debiti si concentrano in Matematica. Il motivo? “Mistero della fede, a maggior ragione se pensiamo che oltre il 50% dei tredicenni sceglie l’indirizzo scientifico: la Matematica attrae anche se poi c’è qualcosa che non torna, viene percepita come linguaggio ’altro’, differente. E richiede abilità che la scuola italiana forse non sviluppa come dovrebbe. Ma alle superiori, in nove mesi scolastici, pari al tempo di una gestazione, si dovrebbe avere il tempo di recuperare fragilità e di capire se l’alunno può passare alla classe successiva, deve fermarsi o ha bisogno di un rinforzo sulla materia. Spesso invece si tende a rinviare la decisione con gli esami di recupero”, commenta Squillace, che è stato ingaggiato come consulente dall’Istituto Freud anche per dare forma al nuovo liceo scientifico.
Inquadra lo ’scoglio’ matematico, per riuscire a superarlo, la professoressa del liceo Vittorio Veneto, Lorella Carimali: “La Matematica viene vista ancora come insieme di formule e procedure: gli studenti sono esecutori bravissimi di queste procedure ma poi non sanno padroneggiarle e, in contesti diversi, non le riconoscono – sottolinea – a questo si somma un altro stereotipo ’culturale’: dove non è materia di indirizzo si tende a non dedicarle troppo tempo allo studio. Ma è una competenza di cittadinanza che aiuta nella vita quotidiana”.
Non bisogna arrendersi, insomma. “Io tornerei a investire sulle learning week che erano state sperimentate in Lombardia negli anni passati. Avevamo progettato un sistema di recupero dei debiti di Matematica utilizzando il teatro, per esempio. Perché il problema dei debiti non è contenutistico ma motivazionale e cognitivo. Bisogna trovare strumenti che sviluppino il pensare matematicamente”. Erano stati seguiti 22 studenti, di quattro scuole e indirizzi diversi, che il primo trimestre avevano il 5: hanno recuperato tutti. Di qui la proposta delle “settimane di riconciliazione con la matematica: è questa la strada”.