
"Gli esami di Stato si svolgeranno correttamente e con le commissioni al completo". L’annuncio è stato fatto ieri dal direttore generale dell’ufficio scolastico per la Lombardia, Augusta Celada, alla trasmissione “Giorno per Giorno” di Rai Radio 1. Possono tirare un sospiro di sollievo i 65.858 maturandi della Lombardia (di cui quasi 20mila tra Milano e hinterland) e i loro docenti: i colloqui in presenza inizieranno fra pochi giorni, dal 17 giugno senza "intoppi". La chiusura del capitolo nomine spegne la polemica che ha tenuto banco negli scorsi giorni quando la difficoltà a reperire i capi della commissione, l’unico membro esterno della maturità 2020, pareva uno scoglio insuperabile. Solo una settimana fa, il 3 giugno, la situazione era drammatica con quasi il 40% dei presidenti irreperibili in tutta la regione: vale a dire 700 per le 1.797 commissioni d’esame alle superiori. Nella città metropolita di Milano in particolare si era calcolato che mancasse il presidente nel 50% delle circa 600 commissioni. Ma per quale motivo il capo dei commissari non si trovava? Lo ha rivelato la stessa direttrice Celada: "È stata una grande corsa contro il tempo perché la situazione in Lombardia era molto grave. Non solamente a causa dell’emergenza sanitaria. Soprattutto in alcune aree come quella metropolitana di Milano il numero dei presidenti obbligati, per così dire, a fare domanda nella qualità di presidente di commissione erano circa il 30% dei presidenti necessari. E quest’anno, con le commissioni interne, molti dei docenti che negli anni passati si candidavano in qualità di presidente erano stati già impiegati nella funzione di commissario".
Il Miur per accelerare le nomine proprio il 3 giugno aveva varato un’ordinanza che dava il via libera alle nomine d’ufficio derogando al requisito dei 10 anni di anzianità di ruolo e anche consentendo l’accorpamento di più commissioni, affidate allo stesso presidente.
Ieri la svolta annunciata dal direttore Celada con orgoglio: "Con un lavoro encomiabile da parte di tutti, dirigenti, funzionari e impiegati coinvolti, nel giro di pochi giorni è stato colmato un vuoto che sembrava critico, soprattutto nell’area metropolitana di Milano, e che da più parti veniva contestato come una falla del sistema scuola nella nostra regione. Ora tutti in classe, con i protocolli di sicurezza alla mano, per un sereno svolgimento delle procedure d’esame".
Maturità che, quest’anno, è stata profondamente stravolta: infatti ci sarà il solo orale in presenza, niente scritti. Ma "sarà un esame serio e importante, il colloquio sicuramente qualificante per comprendere le competenze del candidato" ha assicurato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale.
Annamaria Lazzari