REDAZIONE MILANO

"Eri speciale, ci mancherai"

"Ciao ragazzone". "Non ci credo, mi mancherai". "Ciao collega. Alla mattina alle 5.30 ci incontravamo e ci sfottevamo scherzosamente augurandoci il buongiorno. Purtroppo è la vita, ci hai lasciato così. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve". I messaggi di cordoglio degli amici riempiono da ieri il profilo Facebook di Antonio Valenziano, il quarantanovenne morto nell’incidente stradale di giovedì pomeriggio tra le vie Cechov e Omodeo, zona Uruguay. Ferita, per fortuna non gravemente, anche la figlia quindicenne. "Una notizia terribile, che ci lascia scioccati. Antonio era una persona stupenda, un padre di famiglia, un amico e un gran lavoratore. Si occupava di vigilanza. Originario di Trani, viveva a Milano fin da quando era piccolo. Il suo più grande pregio? Aveva sempre il sorriso, trasmetteva allegria". Così lo ricorda l’amico Roberto Cossu. Valenziano lascia una moglie e quattro figli, tre maschi e la ragazza che era con lui a bordo dello scooter e finito a terra giovedì alle 16.45 dopo lo schianto con un’auto, una Dacia Logan guidata da un ragazzo di 19 anni, italiano.

Le indagini sulla dinamica sono ancora in corso a cura della polizia locale ma, secondo quanto ricostruito finora anche sulla base delle testimonianze di chi ha assistito alla scena, i due veicoli si sono scontrati frontalmente in corrispondenza del semaforo: lo scooter proveniva da via Quarenghi e andava verso via Montale, mentre la macchina da via Montale, diretta verso via Quarenghi. Resta da capire cosa ci sia alla base dello schianto.Dopo lo scontro, il quarantanovenne e la ragazzina sono finiti a terra mentre l’automobilista, rimasto illeso, ha chiamato subito i soccorsi. Le condizioni del centauro sono subito apparse disperate:, è morto in ospedale. "In questo momento di dolore sono vicino alla famiglia - conclude Cossu -. Ho conosciuto Antonio perché mio figlio e uno dei suoi giocavano insieme a calcio: abbiamo vissuto momenti indimenticabili, tutti insieme. Ora è il tempo delle lacrime e del conforto. Sua moglie e i suoi figli non devono sentirsi soli". Marianna Vazzana