Era un autista esperto. I colleghi increduli: "Alberto stava bene". L’ultima visita un anno fa

Rizzotto lavorava per La Linea dal 2014. "Non beveva e non fumava". L’amministratore della società esclude un colpo di sonno. "Aveva iniziato il turno due ore prima. Era legatissimo al suo lavoro".

Era un autista esperto. I colleghi increduli: "Alberto stava bene". L’ultima visita un anno fa

Era un autista esperto. I colleghi increduli: "Alberto stava bene". L’ultima visita un anno fa

L’ultima visita medica, effettuata un anno fa, aveva accertato che Alberto Rizzotto era in buona salute. Un "autista esperto, che sapeva fare il suo lavoro e amava guidare", spiega un collega con gli occhi lucidi per la commozione. Nell’ultimo post su Facebook, un’ora e mezza prima della tragedia, aveva scritto "Shuttle to Venice", navetta per Venezia. Alberto, 40 anni, guidava qui bus bianchi "100% elettrico" e "zero emissioni" che fanno la spola tra il camping Hu di Marghera, dove alloggiavano i turisti rimasti coinvolti nell’incidente, e Venezia. Una struttura ricettiva con bungalow e piscina gettonata, soprattutto da comitive di stranieri, anche per la posizione, vicino all’imbocco della tangenziale di Mestre. Alberto Rizzotto percorreva abitualmente quella strada. Avrebbe dovuto essere una giornata come le altre, alla guida del pullman elettrico tenuto a battesimo solo un anno fa. E invece il suo è uno dei nomi delle 21 vittime del rovesciamento del mezzo che stava guidando, l’ultimo corpo ad essere estratto dalle lamiere contorte del pullman volato oltre il guard rail per almeno una quindicina di metri. Aveva preso servizio due ore prima.

Il 40enne, originario di Conegliano, viveva a Tezze di Vazzola, in provincia di Treviso. I suoi concittadini lo descrivono come una persona "amichevole", molto “social“ e legatissima al suo lavoro. Non beveva, non fumava. "Era un bravo ragazzo – spiega un amico – senza particolari problemi". Suo padre, Luigi, è un generale in pensione. La madre, Maria Adele, lavorava come maestra. Ed è molto attiva in parrocchia sia come catechista che come volontaria. Il fratello, Giulio, lavora invece per l’azienda di elettronica Eral di Tezze.

Risale al 2014 il primo contratto di lavoro di Alberto Rizzotto con la società La Linea - il principale gruppo privato di trasporto persone su gomma in Veneto - che a sua volta aveva noleggiato l’autobus dalla compagnia Martini per fare la spola tra Venezia e il campeggio di Marghera dove era alloggiato un gruppo di turisti: uno shuttle appunto che li portava nella città lagunare. Era un autista esperto e in buona salute. Cosa sia accaduto per spiegare la progressiva sterzata a destra del veicolo sino a spazzar via il guardrail come un ramo secco e volare ai piedi del cavalcavia resta un mistero che forse solo l’autopsia riuscirà a chiarire. Ne è convinto Massimo Fiorese, l’amministratore delegato di La Linea. Esclude categoricamente che Rizzotto possa avere avuto un colpo di sonno: "Aveva iniziato il turno - racconta - solo due ore prima, penso intorno alle 18. Ha preso le persone e le stava riportando in campeggio. Avevano prenotato la corsa in 16 ma c’era posto ed evidentemente qualcuno è salito a bordo senza preavviso".

"Era un autista di provata esperienza, lavorava con noi dal 2014, ha avuto una pausa e poi è tornato. Si sottoponeva alle visite richieste", spiega ancora. Nella sede ultramoderna di cemento e vetro di La Linea a Fusina oggi nessuno ha voglia di parlare. Tra i più emozionati nel ricordare l’autista c’è Nicola: "Sono in azienda da 8 anni e la cosa che più si notava di lui era il forte attaccamento al lavoro: si faceva un’ora di strada ogni giorno per essere in servizio". Di fronte alla sua scrivania c’è quella di Emma, l’ultima arrivata del team. "Alberto era una persona buonissima. Non so dirle quanto siamo addolorati". Anche Silvano ricorda la bontà dell’autista. "Non aveva malizia, secondi fini, era un puro – osserva – . Se si dimenticava di pulire un bus diceva ‘hai ragione ho sbagliato, la prossima volta cercherò di fare meglio’". Sotto all’ultimo post i commenti di conoscenti e colleghi, messaggi di cordoglio e di dolore per la perdita di un amico. Anche il governatore Luca Zaia ha un ricordo per Alberto Rizzotto: "L’autista era un giovane, del mio territorio, una persona conosciuta e stimata".

Andrea Gianni

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