Milano - “Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch’io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L’indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato”. Scriveva così su Bloghdad, il blog che avev ideato, Enzo Baldoni, il giornalista e pubblicitario ucciso dai terroristi islamici in Iraq 18 anni fa.
"Giovedì scorso - scriveva incredulo l’amico giornalista Pino Scaccia, poi scomparso nel 2020 - lo abbiamo lasciato nella moschea di Kufa, proprio dove da poche ore e’ stata siglata forse la pace definitiva per l’Iraq. E adesso la notizia della morte di Enzo Baldoni, quando invece le voci qui a Baghdad sembravano confortanti. La prima telefonata e’ arrivata dalla Farnesina. Enzo Baldoni e’ morto, ma prima della comunicazione ufficiale volevano giustamente avvertire la famiglia.
“Poi, al Jazeera, dove i terroristi si sono rivolti anche questa volta per comunicare l’omicidio. Una prima riga a scorrere sul teleschermo, poi un’altra con l’annuncio che presto sara’ diffuso un video con le immagini della morte. Non c’e’ stato tempo per le trattative. Queste bestie che si firmano “Esercito islamico dell’Iraq” hanno mantenuto in pieno la minaccia, rispettando rigorosamente i tempi. Avevano dato 48 ore di tempo e allo scadere esatto dell’ultimatum l’hanno messa in atto“.
Rapito vicino a Najaf da un gruppo fondamentalista ritenuto legato ad al-Qaida, moriva trucidato il 26 agosto del 2004, con la surreale accusa di essere una spia di chissà chi. Free lance, oltre che giornalista, Baldoni era volontario della Croce Rossa Italiana e in Iraq aveva portato anche aiuto alla popolazione civile. In Iraq era andato per documentare le atrocità di una guerra ogni giorno piu’ assurda e sanguinosa. Fu rapito il 21 agosto 2004 e cinque giorni dopo venne uccisocon un colpo di pistola.
Baldoni era copywriter nella sua società "Le Balene Colpiscono Ancora", dove aveva svolto, tra gli altri, campagne per McDonald's, Bic e Gillette). Solo nell’aprile 2010, a quasi sei anni dall’esecuzione, il suo corpo e’ stato recuperato e restituito alla famiglia, i funerali sono stati celebrati a Preci, sua cittadina natale in Umbria, il 27 novembre 2010. Nel 2005 la Provincia di Milano ha istituito il Premio Giornalistico “Enzo Baldoni“ in sua memoria (e di altri reporter italiani caduti).
Oltre a collaborare con Gino Strada ed Emergency, nell’Iraq in fiamme, un luogo dannato dove lascerà la vita, Baldoni aveva operato a lungo per raccontare la verità sulla guerra, arricchendo un elenco molto lungo di testimoni e coraggiosi reporter, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Antonio Russo, Maria Grazia Cutuli, Italo Toni e Graziella de Palo e il fotografo Raffaele Ciriello. Tutti giornalisti caduti sul campo come lui.