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Fotoricatto hot, giudice: "Emilio Fede fece pressione anche su Berlusconi"

Le motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 15 giugno, l'ex direttore del Tg 4 è stato condannato a 2 anni e 3 mesi

Emilio Fede (Lapresse)

Milano, 28 giugno 2017 - L'ex direttore del Tg4 Emilio Fede, dopo il licenziamento da parte di Mediaset, esibì "una fotografia artefatta ritraente uno dei principali dirigenti dell'azienda in atteggiamenti compromettenti" consegnandola anche "nelle mani di Silvio Berlusconi", come ha ammesso lo stesso giornalista, e facendo leva su "un indebito strumento di pressione basata sulla sottintesa possibilità che l'immagine venisse diffusa". E' quanto scrive il giudice di Milano Alberto Carboni nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 15 giugno, ha condannato Fede a 2 anni e 3 mesi per la vicenda con al centro falsi fotomontaggi 'hot' che, secondo l'accusa, avrebbe fatto confezionare per ricattare i vertici del Biscione, quando venne messo alla porta nel 2012 e, in sostanza, per ottenere un accordo di uscita più vantaggioso. Il giudice, che ha riqualificato, però, in tentata estorsione un'accusa di estorsione, spiega anche che Berlusconi mostrò "disinteresse per i fotomontaggi esibiti da Emilio Fede".