ANDREA GIANNI
Cronaca

Emanuele De Maria si getta dalla terrazze del Duomo, lo choc di turisti e passanti: “Si è lanciato fra la gente e ha sfiorato un passante”

Sulla strada centinaia di persone, il panico e poi la folla di curiosi. Il barista: ho sentito un botto e tutti sono scappati, pensavamo a una sparatoria”. I testimoni: “Lo abbiamo sentito gridare prima del volo. Le sue scarpe sono schizzate via”

Il suicidio di Emanuele De Maria è avvenuto sotto gli occhi terrorizzati di centinaia di turisti e passanti che stavano affollando la piazza

Il suicidio di Emanuele De Maria è avvenuto sotto gli occhi terrorizzati di centinaia di turisti e passanti che stavano affollando la piazza

Milano, 12 maggio 2025 – Quando Emanuele De Maria si è gettato nel vuoto, piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele erano piene di passanti. Centinaia di persone, turisti e milanesi, in giro per lo shopping o per un pranzo domenicale nel cuore della città. I testimoni raccontano di aver sentito “un botto”, che ha provocato inizialmente un fuggi fuggi, perché si pensava a un’esplosione o a una sparatoria. De Maria, secondo alcune testimonianze, nella caduta ha sfiorato anche un ragazzino che si trovava sulla strada, rimasto sotto choc. Poi una folla si è radunata sul posto, dove è rimasto a terra il cadavere dell’uomo, devastato dalla caduta. “Ho sentito un botto, come uno sparo. 

I tatuaggi 

Tutte le persone sono scappate, forse perché pensavano a sparatoria”, spiega Emanuele Sanità, titolare del bar Fresco e Cimmino, che si trova di fronte al luogo dove l’uomo si è schiantato a terra, lanciandosi dalle terrazze della cattedrale. “Dal mio bar si sono alzati tutti – prosegue – mi sono avvicinato, era tutto deserto e ho fatto delle foto. Il viso era integro”. L’area è stata subito transennata dalle forze dell’ordine, che hanno coperto il corpo senza vita, in attesa dei rilievi della scientifica. Gli agenti hanno cercato di tenere lontani i curiosi, che si sono radunati scattando foto. Nonostante i traumi della caduta, gli agenti della Squadra mobile non hanno impiegato molto tempo a riconoscerlo. Con sé De Maria aveva frammenti di documenti di identità e, qualora non li avesse avuti, sarebbero bastati i numerosi tatuaggi sul corpo.  

L'area transennata e l'intervento della Scientifica della polizia
L'area transennata e l'intervento della Scientifica della polizia

"La gente scappava" 

“Lo cercavano dappertutto e alla fine era proprio in Duomo”, osserva un passante avvicinandosi al luogo dove è avvenuto il suicidio. Un gesto eclatante, perché De Maria ha scelto il luogo simbolo di Milano, che potesse offrire la massima risonanza alla sua azione. Avrebbe potuto provocare altre vittime, ma fortunatamente nella caduta non ha colpito altre persone. Tommaso, gestore di un chiosco a pochi passi, racconta di aver sentito “prima un botto tremendo, poi le grida e la gente che scappava”.  

Chamila Dona Wijesuriya ed Emanuele De Maria
Chamila Dona Wijesuriya ed Emanuele De Maria

"Un botto enorme”  

E infine ha visto il corpo a terra. “Saranno state le due meno dieci del pomeriggio – è la sua testimonianza – mi sono spaventato sentendo le grida. Sono sceso dal chiosco e ho visto la persona per terra. Ho sentito un botto enorme, ho visto le scarpe che volavano. Si è svuotata la piazza in un attimo e ho pensato che poteva esserci qualcuno che sparava”. Delle persone che stavano passeggiando lungo corso Vittorio Emanuele II e che hanno assistito alla scena hanno spiegato invece di avere sentito un grido prima del salto nel vuoto di De Maria dal Duomo. Non si quali siano state le sue ultime parole, prima del volo mortale.