Elezioni comunali a Milano, Sala: "Rammarico periferie Rasia? Io non lo conosco"

Il sindaco: a Corvetto e Adriano avrei voluto fare di più. Basta con il cavalcavia. Il centrodestra critica ma non ha un progetto. Il bis? Per non far vincere la Lega

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Il sindaco di Milano Beppe Sala

di Massimiliano Mingoia

Un rammarico? "Non aver fatto di più per le periferie". Un motivo per ricandidarsi? "Non voglio una Milano governata dalla Lega". Il sindaco Giuseppe Sala inizia il primo giorno dell’anno nel comando della Polizia locale di piazza Beccaria e poi parla del futuro suo e di Milano ai microfoni di Radio Popolare.

Archiviato il 2020 con un’autocritica ("non ho capito immediatamente la gravità dell’emergenza Covid, ma non ero l’unico") e con un triste ricordo personale ("la morte di mia madre"), il primo cittadino affronta alcuni nodi politici in vista delle Comunali del 2021: "Il rammarico di questi cinque anni? Più che non aver realizzato una singola cosa, il problema è la velocità con cui si riesce a portare il cambiamento. Nella campagna elettorale del 2016 il tema era le periferie. Io credo che del lavoro è stato fatto, ma al contempo so che avrei potuto fare di più. Esempi? Nel quartiere Adriano abbiamo rigenerato un immobile abbandonato, che ora è una Rsa, utilizzata come Covid Hotel. Ma sulla nuova scuola siamo in ritardo. Ora partiranno i lavori, ma avremmo dovuto farlo prima. A Corvetto, invece, abbiamo deciso di comprare una nuova sede per gli uffici del Comune in via Sile, dove si trasferiranno a brevissimo un migliaio di persone. Ma c’è una cosa che non ho fatto: ho in mente da tanto tempo di lavorare sul cavalcavia del Corvetto, che ormai ha poco senso (il progetto del Comune è demolirlo, ndr). Non ci sono ancora riuscito. Ma sarà uno dei punti del mio programma elettorale. Vorrei essere molto più rapido nel fare le cose".

Sala parla anche degli avversari, in primis del possibile candidato sindaco del centrodestra Roberto Rasia Dal Polo: "Certamente non mi illudo che il centrodestra non tiri fuori un candidato. Ricordo a tutti che negli ultimi 20 anni i tre candidati del centrodestra sono stati Albertini, la Moratti e Parisi. Persone di livello. Rasia non lo conosco. Ho guardato per curiosità professionale alcuni video. A vederlo così mi sembra una persona degna e a modo". Fair play, ma fino a un certo punto. "Nel centrodestra sono campioni nella declinazione dei problemi e sulle critiche. Ma non ho ancora visto un progetto per Milano".

Il numero uno di Palazzo Marino, subito dopo, torna sulla decisione di puntare al bi: "Ho temuto che, non ricandidandomi, la parte politica avversa potesse vincere. Ha la possibilità di vincere anche in questa situazione, ma mi sono sentito il candidato più forte per il centrosinistra". Il sindaco, infine, anticipa che "nella seconda metà di gennaio chiarirò quali sono le liste che mi sosterranno. La mia lista civica sarà composta da giovani. Da sindaco, invece, lavorerò con il Governo sul Recovery Fund: noi sappiamo come spendere quei fondi per il trasporto pubblico e le case popolari".

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