Solaro (Milano) , 25 novembre 2024 – La preoccupazione è alta anche in Electrolux, dove la vicenda Beko è seguita con molta attenzione e viene messa in relazione con lo scenario tutt’altro che tranquillizzante tracciato dal gruppo svedese negli ultimi incontri sindacali sugli stabilimenti italiani.
In primis per lo stabilimento di Porcia (Pordenone), dove si producono le lavabiancheria, ma gli annunci di riduzione di orario con contratti di solidarietà “pesanti” dal nuovo anno riguardando anche Solaro, dove si realizzano le lavastoviglie, oltre a Forlì, per i forni, e Cerreto d’Esi (Anconi), per le cappe d’aspirazione. Al momento sembra escluso da provvedimenti drastici sono lo stabilimento trevigiano di Susegana dove si producono frigoriferi.
Nelle scorse ore, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha spiegato che il dicastero delle Imprese e del Made in Italy sta seguendo con attenzione la crisi del settore grandi elettrodomestici e “ha in corso rapporti continuativi e costanti con i principali attori”, mentre in Veneto e Friuli ci sono già iniziative politiche a livello locale per fronteggiare la possibile crisi. L’accordo quadro di metà ottobre a livello nazionale prevede in Electrolux norme più stringenti sulla rotazione del personale, oltre a percentuali massime di scarico di ore individuali al 65% con una media di stabilimento del 60% nell’applicare i contratti di solidarietà.
Meno ore lavorate e meno euro in busta paga per il 2025 dei dipendenti coinvolti (644 a Solaro). Riuscendo però a escludere licenziamenti. Non è passata al momento la richiesta dei sindacati di puntare su giornate di chiusura collettiva (settimana corta) anziché su riduzione d’orario orizzontale. Intanto, a poche settimane dalla fine dell’anno, resta da raggiungere l’obiettivo dei 373 esuberi volontari fissati dall’azienda in accordo con i sindacati. A dicembre nuovo confronto nazionale.