MONICA AUTUNNO
Cronaca

Elcograf, i posti di lavoro sono salvi ma lo stabilimento di Melzo chiude

Per i dipendenti scatta il trasferimento nella sede trevigliese di Eurogravure, acquisita dal gruppo. Rotative ferme, lo svuotamento del centro stampa è agli sgoccioli. I sindacati: crisi irreversibile del settore

di Monica Autunno

I posti di lavoro sono salvi, ma lo stabilimento chiude, è il momento della serrata per la Elcograf di via Marco Polo. Lo svuotamento dello storico centro stampa in zona industriale, ex Mondadori Printing e tuttora sito di confezionamento di periodici e riviste del gruppo, è agli sgoccioli. Per i dipendenti, oggi 75, scatta il trasferimento nella sede di Eurogravure a Treviglio, acquisita in tempi recenti dal gruppo. Operazione già scritta, frutto di un piano di ristrutturazione sotto l’egida dei sindacati: "La chiusura dello stabilimento di Melzo era una delle opzioni - così Marco Mariotti del sindacato Fistel Cisl -. L’altra era di tenerlo aperto sino almeno al 2022. Ma non ha retto sul fronte economico. A livello sindacale consideriamo comunque positivamente un esito che salva i posti di lavoro. In un momento in cui, e lo sanno tutti, la crisi del settore grafico editoriale è irreversibile".

Tristezza, comunque. Le storiche rotative ferme da qualche giorno. L’ultimo giro di stampa di "Sorrisi e Canzoni" la settimana scorsa. "Trent’anni fa se ne stampavano a Melzo 3 milioni di copie a settimana. Negli ultimi mesi erano poco più di cinquecentomila. I numeri parlano da soli". È già vuoto lo stabilimento di via Marco Polo. Nel 2019, fu teatro dell’ultimo infuocato giro di manifestazioni e presidi a salvaguardia degli allora 130 posti di lavoro. La crisi mordeva già da anni. A dare lo scossone era stato un taglio di commesse da parte di Mondadori (allora quasi il 60% del calibro totale di lavoro del sito di stampa): periodici, giornali femminili, riviste. Fra gruppo Pozzoni-Elcograf e il colosso di Segrate una lunga vertenza, poi l’accordo, che ha consentito negli anni successivi di operare seppure a calibro di mantenimento. L’accordo sindacale aveva evitato i licenziamenti, a fronte di un piano di ristrutturazione che va attuandosi: cassa integrazione, prepensionamenti, concentrazione dell’attività produttiva su alcune sedi, riorganizzazione ed efficientamento degli impianti e delle macchine e formazione professionale per il ricollocamento dei dipendenti, ma anche internalizzazioni e stabilizzazione di personale dove possibile. Sul destino dello stabilimento di Melzo le riserve si sono sciolte qualche mese fa, dopo il periodo Covid e con addetti già dimezzati dai prepensionamenti. Il trasferimento a Treviglio diventa formalmente operativo dal primo di luglio. In via Marco Polo non è chiusura ufficiale, almeno per un anno e mezzo ancora. Il progetto prevedeva e prevede il mantenimento di impiantistica e rotative, da impiegare in poco probabili, ma non si sa mai, momenti di "sovracapacità produttiva". Un percorso scritto. Nello scorso marzo si calcolava un calo di fatturato di Elcograf del 25, 30% rispetto al biennio precedente. Il piano iniziale di prepensionamenti prevedeva 250 uscite accompagnate su 1500 dipendenti a livello di gruppo su più stabilimenti. E poi la riorganizzazione delle sedi e la ridistribuzione del personale. Il piano prosegue sino al 2022.