Via Gola, educatrice presa a pugni: il raid choc davanti al nido

L’escalation di violenza, dagli addetti Aler accerchiati al blitz anti pompieri. L’ultimo episodio 9 giorni fa: blitz per rapina, maestra col setto nasale rotto

Carabinieri in via Gola

Carabinieri in via Gola

Milano, 23 gennaio 2020 - L’ultimo episodio è avvenuto poco più di una settimana fa: un’educatrice del nido presa a pugni in faccia da un rapinatore. Un raid inquietante, tappa finale di una nuova escalation di violenza iniziata nell’autunno scorso e culminata la notte di Capodanno con l’incendio all’angolo con via Pichi e l’agguato ai vigili del fuoco intervenuti per spegnere il rogo. Una sequenza choc che ha spinto Palazzo Diotti ad accelerare con decisione sull’emergenza via Gola, pur tenendo accesi i riflettori su altre realtà molto problematiche come l’area di via Bolla.

Il raid contro la maestra, di cui si è parlato anche ieri mattina nel corso della riunione ad hoc del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduta dal prefetto Renato Saccone, è avvenuto, stando a quanto risulta al Giorno, la mattina del 14 gennaio: la donna è stata aggredita mentre stava aprendo la struttura comunale da un uomo che ha cercato di strapparle il cellulare; per portare a termine la rapina, il balordo ha colpito l’educatrice con un cazzotto in pieno volto, provocandole la frattura del setto nasale. Il 27 settembre scorso, invece, l’Aler ha segnalato l’agguato contro alcuni operatori avvenuto quattro giorni prima in uno stabile della strada: gli addetti dell’azienda lombarda per l’edilizia residenziale, che erano lì per notificare un documento a un inquilino di uno dei palazzi popolari ad alto tassissimo di occupazioni (siamo quasi al 50% di irregolari, il 40% se consideriamo pure via Pichi e gli altri indirizzi nel mirino), sono stati accerchiati e malmenati da un gruppo di persone probabilmente legate ai movimenti antagonisti che spalleggiano gli abusivi. La notte del primo gennaio, infine, è andato in scena il blitz che più ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica su via Gola e dintorni: un gruppo di ragazzi, non legati al centro sociale "Cuore in Gola", ha prima dato fuoco a immondizia e mobili al centro della via (come peraltro avvenuto già nel 2017 e nel 2018) e poi ha cercato di impedire ai pompieri di domare le fiamme, prima con un lancio di bottiglie e poi rubando le chiavi di uno dei mezzi utilizzati dai vigili del fuoco.

Nel giro di due settimane, gli agenti della Squadra mobile sono riusciti a identificare e denunciare molti dei componenti della banda in azione, compresi due trapper del gruppo musicale "Gola’s Locos": gli investigatori coordinati dal dirigente Marco Calì, coadiuvati dai colleghi di Scientifica e commissariato Ticinese, sono riusciti a risalire ai loro nomi analizzando i video che proprio i giovani, inclusi tre minorenni, hanno postato sui social per vantarsi della loro "impresa" di Capodanno.  

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