Milano, educatori come palombari. E i genitori si lamentano

Polemiche sui centri estivi per i piccoli, e per settembre troppi dubbi negli asili. La replica del Comune: "Linee guida fornite dal Governo ancora incomplete"

Ecco come gli educatori hanno accolto i bimbi in un centro estivo comunale

Ecco come gli educatori hanno accolto i bimbi in un centro estivo comunale

Milano, 7 luglio 2020 - Educatori bardati come palombari, con mascherina, visiera e camice. Così da venerdì accolgono 1.750 piccoli da 3 a 6 anni nei 68 centri estivi comunali dedicati ai bimbi delle scuole dell’Infanzia, per garantire sicurezza ed evitare contagi. "Ma non sarà troppo?", domanda più di qualche genitore, preoccupato che l’eccesso di zelo possa comportare più danni che benefici "dato che i piccoli, secondo studi medici, sarebbero quelli meno a rischio di contagio" e potrebbero avere l’impressione di trovarsi in un ambiente "troppo freddo", asettico come un ospedale. Una situazione che spiana la strada ad altre domande in vista di settembre: quali saranno le procedure da seguire? Gli educatori dovranno vestirsi ancora così?

Un primo allarme lo ha lanciato il sindaco Sala nei giorni scorsi: "Vedo un grande problema su nidi e materne che nasce dal fatto che, non essendo facile garantire il distanziamento, ad oggi tecnicamente non potremmo accogliere tutti i 30mila bambini nelle strutture del Comune". Nello specifico, 32mila piccoli tra 0 e 6 anni (e ce ne sono 4mila in lista di attesa) nelle 172 scuole dell’Infanzia e nei 254 nidi, 104 a gestione diretta del Comune, 35 in appalto a cooperative e 115 convenzionati con l’amministrazione. 

Adesso, mamme e papà mettono sul piatto anche la questione delle altre regole da seguire, ancora ignote. "Le linee guida fornite dal Governo sono ancora incomplete", fanno sapere da Palazzo Marino. Come ci si dovrà organizzare resta un grosso punto interrogativo. Anche dal punto di vista del numero di educatori, che adesso sono 2 ogni 5 bambini: va da sé che, se il rapporto dovesse restare così, occorrerebbero nuove assunzioni e stanziamento di risorse. Non facile, vistoche settembre è dietro l’angolo. Già predisporre i centri estivi ha comportato un lavoro di oltre un mese. E si è scelta la strada della "tutela massima", chiarisce Palazzo Marino, in base a un protocollo stabilito con i rappresentanti dei lavoratori, il medico competente del Comune e il responsabile della prevenzione e protezione, considerando che i piccoli non indossano protezioni per la loro giovanissima età.

"È stato un lavoro molto complesso – ha spiegato l’assessore all’Educazione Laura Galimberti – che ha tenuto in massima considerazione la sicurezza di bambini e lavoratori e ha saputo trasformare la difficoltà in un grande gioco: le sezioni si chiamano Saturno e Uranio, e l’astronave... sta partendo!". Ai piccoli, insomma, viene presentato tutto come un gioco. L’assessore racconta che venerdì "un bambino ha esclamato ‘oggi è stato il giorno più bello della mia vita’, uscendo". Sarà, ma tra i genitori c’è chi approva e chi no. Francesca dice: "Mi è sembrato un regno della paura". Un’altra mamma continua: "Fuori dalla scuola gli incontri ci sono eccome: ai parchi, in piscina, nei luoghi pubblici. Allora perché comportarsi diversamente all’asilo?".

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