REDAZIONE MILANO

Economia circolare per la moda

La Giunta comunale di Milano approva il Catalogo Milano Circolare per promuovere l'economia circolare nei settori moda, tessile e arredo. Le attività dovranno rispettare criteri di sostenibilità e circolarità.

Economia  circolare per la moda

La Giunta comunale di Milano approva il Catalogo Milano Circolare per promuovere l'economia circolare nei settori moda, tessile e arredo. Le attività dovranno rispettare criteri di sostenibilità e circolarità.

La Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per la pubblicazione di un Avviso pubblico per l’istituzione in via sperimentale di un catalogo di servizi e attività di economia circolare nei settori moda, tessile, arredo, beni di consumo denominato ‘’Catalogo Milano Circolare’’. La delibera firmata dall’assessora Alessia Cappello (nella foto) prevede che il Catalogo Milano Circolare sia suddiviso nelle seguenti sezioni: spazi e servizi circolari; designer e produttori circolari; piattaforme e community circolari; centri di ricerca, formazione, informazione e consulenza sulla circolarità.

Per essere inserite nel Catalogo Milano Circolare, le attività proposte in fase di candidatura dovranno riguardare una o più delle tipologie di attività indicate nel Piano d’azione: progettare in funzione del materiale disponibile e del suo ciclo di vita (Ecodesign); produrre in piccoli lotti, con materie prime seconde già presenti in città e/o con materie naturali, rinnovabili o riciclabili; reinventare prodotti usati, fallati o invenduti con una funzione diversa e/o con una maggiore qualità percepita (Upcycling e Redesign); noleggiare prodotti “come servizi” con manutenzione, riparazione, sostituzione a cura del gestore; riparare e rigenerare prodotti ancora utilizzabili per ritardare quanto più possibile il conferimento; vendere, comprare, scambiare prodotti invenduti, fallati, rigenerati o di seconda mano (second hand, swapping); raccogliere prodotti a fine vita, avanzi o invenduti da mettere a disposizione di produttori o utilizzatori (B2B o Buyback C2B).