LAURA LANA
Cronaca

È scontro sulla biopiattaforma: "Cologno lascia? Scelta non logica"

L’Amministrazione decide di uscire da ZeroC, società costituita da Comuni e Cap Holding per la gestione

È scontro sulla biopiattaforma: "Cologno lascia? Scelta non logica"

È scontro sulla biopiattaforma: "Cologno lascia? Scelta non logica"

L’Amministrazione colognese decide di uscire da ZeroC, la società pubblica costituita dai Comuni soci insieme a Cap Holding per la gestione della biopiattaforma, nata a Sesto in via Manin dalle ceneri del vecchio termovalorizzatore. Un ritiro di uno dei soci fondatori che non ha mancato di suscitare polemiche e che domani vedrà la discussione dell’interrogazione presentata dalle consigliere Dania Perego (Lega) e Gianfranca Tesauro (FdI). "ZeroC ha riconosciuto un indennizzo anche se la struttura non si sviluppa sul nostro territorio: solo per il 2024 25mila euro che vanno sulla spesa corrente - spiega Perego -. C’è poi un piano economico 2023-2024 che calcola per Cologno 20-30mila euro in meno di tariffe rispetto al libero mercato. Vedremo ora quali azioni intraprendere". Non c’è solo la questione economica, col rischio di costi maggiori per i cittadini e le casse pubbliche. "Da quello che abbiamo capito di una delibera non chiara, la giunta intende fare un nuovo impianto nel sito di compostaggio. Anche se non tengono conto che non esiste più fabbisogno di nuovi termovalorizzatori sul territorio e, quindi, difficilmente Regione darà autorizzazione". Anziché una struttura in proprio, si sarebbero potute esplorare altre strade, dice Perego. "Si poteva in quell’area trattare il digestato, restando nel circolo virtuoso di Zero, con una tariffa agevolata e l’indennizzo, e concludere a Cologno la filiera dei rifiuti della biopiattaforma. Invece, si va verso una scelta non logica".

Soprattutto, per usare le parole di Alessandro Russo, ad di Gruppo Cap, "una scelta che arriva all’improvviso e senza possibilità di confronto, nonostante una collaborazione con Cologno che è stata caratterizzata da anni di impegno reciproco e dalla condivisione di risorse per il beneficio delle nostre comunità". Anche il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano non ha nascosto "disappunto per una decisione che genera un danno ai cittadini e che fa venir meno il conferimento dei propri rifiuti, mettendo in crisi il meccanismo dell’in-house".