E-fattura, a Milano code dai benzinai

I titolari dei distributori: "Meccanismo complicato"

Il distributore di viale Bodio, zona piazzale Lugano

Il distributore di viale Bodio, zona piazzale Lugano

Milano, 11 gennaio 2019 - «Siamo in difficoltà: il meccanismo è complicato e porta via troppo tempo. Per registrare ogni cliente impieghiamo oltre 5 minuti. E non è poco, se si pensa alla coda che già si forma nelle ore di punta...». Scuote la testa Domenico Ragosa, benzinaio tra piazzale Istria e viale Fulvio Testi. Basta solo nominare le parole «fattura elettronica» per vederlo allargare le braccia.

E come lui fanno anche altri colleghi interpellati, in più punti della città. Il collega Domenico Chiapperini, in piazzale Bologna, gli fa eco: «Complicato gestire la clientela quando si hanno in contemporanea sette persone. Serviamo in media 400 clienti al giorno, di cui circa 120 chiedono fatturazione. I liberi professionisti non hanno l’obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio, ergo dobbiamo inserire i dati manualmente. E ogni volta bisogna comunque inserire di nuovo codice univoco e Partita Iva. In pratica ci vuole una persona dedicata a questo».

Il figisc, sindacato dei gestori impianti stradali carburanti (Confcommercio Milano) lancia l’allarme: «Grandi difficoltà in questi primi giorni di avvio della fatturazione elettronica in molte delle oltre 250 stazioni di carburanti milanesi. Il sindacato condivide le motivazioni che hanno portato all’adozione del provvedimento ma vuole evitare il caos nelle stazioni di rifornimento carburanti ed auspica che, in breve tempo, si pensi a pratiche misure correttive». Una richiesta che arriva dopo aver raccolto le segnalazioni di numerosi gestori. Tanti sono i motivi di rallentamenti. «Pensiamo alle richieste (legittime) – segnala Paolo Uniti, segretario del sindacato gestori – di emissione della fattura elettronica a fronte di un’erogazione di qualche euro di benzina nello scooter oppure la dimenticanza di molti piccoli imprenditori dei propri dati di identificazione fiscale. Episodi che creano fila alle casse del distributore. Per non parlare delle email e dei codici identificativi errati».

Risultato: nervi a fior di pelle. E potrebbe non essere finita qui. «Nei prossimi mesi – ricorda Uniti – i gestori carburanti dovranno affrontare una seconda rivoluzione ‘digitale’ con l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate e, tra elaborazione di fatture elettroniche e invio telematico dei corrispettivi, qualcuno dovrà pur mettere il carburante nelle auto ed occuparsi degli altri servizi per l’automobilista».

MA c’è chi è ottimista, come Luca Tirani, tra viale Marche e viale Zara: «Abbiamo avuto difficoltà solo i primi giorni. Una volta che tutti sono registrati si procede bene. E non dimentichiamo una cosa: la gente che ha partita Iva è sveglia...». Anche Agnese Galli in piazzale Baracca, in posizione più centrale, cerca «di non farne una tragedia. Ci vuole solo un po’ più di pazienza, perché il servizio rallenta un po’».

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