E-commerce su ma con ritardi nelle consegne

Ruben

Razzante*

Il commercio elettronico cresce a ritmi rilevanti, ma molti consumatori lamentano

ritardi e disservizi nelle consegne dei beni acquistati. Secondo i dati Istat riferiti al

mese di luglio, la grande distribuzione e l’e-commerce sono le forme distributive più

in salute, visto che sono cresciute rispettivamente del 7,3% e del 20,6%. Sul fronte

merceologico, gli aumenti maggiori riguardano le dotazioni per l’informatica, le

telecomunicazioni, la telefonia, gli elettrodomestici.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Secondo una ricerca di Sendcloud, piattaforma di spedizione europea, solo il 40% dei consumatori italiani si dichiara soddisfatto dell’esperienza di consegna negli ultimi tre mesi. I disservizi maggiori hanno riguardato ritardi (29,6%), problemi con il tracking (43%), consegne effettuate in fasce orarie diverse da quelle pattuite (22%) e pacchi danneggiati (11%).

Quasi il 30% ha sostenuto che il proprio ultimo ordine ha subìto un ritardo di più di

un giorno. I dati peggiorano, poi, se si parla di tracciamento: un intervistato su due, infatti, ha dichiarato di aver affrontato almeno una difficoltà con il tracking della propria consegna.

Ad esempio, il 32% degli intervistati ha ricevuto una notifica di ritardo della consegna soltanto dopo la data di consegna prevista. Inoltre, il 55% degli italiani preferisce scegliere il giorno esatto di consegna invece che la consegna rapida e c’è un buon 10% di intervistati che lamenta la mancanza di opzioni di

consegna flessibili. La flessibilità viene considerata un valore aggiunto, al punto che

il 47% dei consumatori crede che i costi di spedizione dovrebbero essere più alti se si

richiede che la consegna avvenga in una fascia oraria specifica. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa dell’inflazione e del crescente costo affrontato dalle imprese per il personale e per la logistica.

*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica