ANNA GIORGI
Cronaca

Sos donne: "Vieni al karaoke? Poi lo stupro"

Parla in aula la 22enne drogata da tre uomini e violentata per cinque ore

Il momento nel quale uno dei tre avrebbe messo la droga nel drink della ragazza

Milano, 22 maggio 2018 - «Li ho seguiti fino a casa perché mi avevano proposto di fare il karaoke, a me piace molto cantare. Era circa mezzanotte quando siamo usciti dal locale dopo aver bevuto qualcosa insieme e siamo saliti in macchina». Questo è l’ultimo istante che la 20enne milanese, con la passione del rap, ricorda di quella notte di orrore in cui sarebbe stata ripetutamente violentata dai tre che si erano finti amici. Ieri, il suo racconto choc, durante l’udienza protetta davanti al giudice della decima penale.

La ragazza ha parlato di una sorta di oblio, di buio, con qualche immagine a intermittenza che le rimbomba violentemente in testa e ha il fragore di un colpo di martello sul cristallo. Un black out causato secondo l’accusa da un tasso altissimo di benzodiazepine, la cosiddetta «droga dello stupro», contenuta in un drink bevuto nel locale. Per l’accusa i tre avrebbero attirato la giovanissima e attraente Giada (nome di fantasia) in un locale per poi stordirla con benzodiazepine, violentarla e deriderla dopo su whatsapp. La ragazza ricorda di essersi svegliata alle 5.30 del giorno dopo, di essersi trovata seminuda e distesa su un letto nella stessa casa in cui era arrivata la sera prima volontariamente per cantare.

«Quando mi sono  svegliata mi sentivo molto male e molto strana. Non come quando si beve, strana in maniera diversa, stavo molto male e mi sentivo molto confusa e stordita. Allora – racconta ancora la giovane – ho chiesto ai ragazzi cosa era successo e loro mi hanno detto che avevo tirato tanta cocaina e che mi avrebbero portato in ospedale se volevo, ma io ho preferito andare a casa, poi da altri amici. Avevo dolori fortissimi alle parti intime e all’addome. Così i miei amici hanno insistito perché chiamassi i carabinieri, poi mi hanno portato all’ospedale e mi hanno visitata alla Mangiagalli». Sul corpo della ragazza non sono state evidenziate lesioni, le analisi rilevano soltanto un tasso nel sangue di benzodiazepine quattro volte superiore al livello minimo di tollerenza. In aula sono state lette le intercettazioni in cui gli imputati, Marco Coazzotti di 29 anni, Guido Guarnieri di 22 anni, e Mario Caputo di 48 anni, commentavano il presunto stupro. Le stesse che saranno usate dall’accusa per incastrarli. I tre sarranno interrogati nella prossima udienza, davanti alla decima penale, che si terrà il 28 maggio.