
di Giambattista Anastasio
Fratelli d’Italia toglie, Fratelli d’Italia dà. Così può essere sintetizzato il day after del caso scoppiato martedì in Consiglio regionale, quello relativo a Gianluca Savoini, leghista di lungo corso, già consulente di Umberto Bossi e Roberto Maroni nonché ex portavoce di Matteo Salvini. Come già riportato, martedì sera nel centrodestra lombardo è circolato il sospetto che siano stati proprio i consiglieri regionali del partito di Giorgia Meloni a dare un contributo decisivo all’approvazione della mozione con la quale l’aula del Pirellone ha chiesto le dimissioni di Savoini dalla vicepresidenza del Corecom: il suo apprezzamento per il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, e i suoi rapporti con il Cremlino, secondo i firmatari della mozione, rendono inopportuna la sua permanenza al vertice dell’autorità regionale deputata a garantire la libera informazione in Lombardia. In Consiglio si è votato a scrutinio segreto: il sospetto, quindi, non può che rimanere tale. Ma qualora sia fondato, le parole proferite ieri da Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato nonché co-fondatore e uomo forte di Fratelli d’Italia, rischiano di apparire in qualche misura riparatorie. "Quello che mi lascia perplesso – commenta La Russa – è che per qualsiasi opinione politica che sia non fuorilegge ci possano essere conseguenze sul lavoro. Bisogna certamente essere senza se e senza ma contro l’attacco della Russia all’Ucraina, ma noi non siamo in una fase in cui la libertà di pensiero può essere offuscata. Se qualcuno fa bene il suo lavoro non c’entra quello che pensa su Putin, poi che sbagli e che non abbia la mia minima comprensione su alcune posizioni è un discorso, ma che debba perdere il lavoro per le sue idee non mi piace". Appunto: Fratelli d’Italia toglie, Fratelli d’Italia dà. Sul tema prende posizione anche il sindaco. "Positivo": così ha risposto Giuseppe Sala a chi gli ha chiesto un parere sulla mozione varata dal Pirellone.
A La Russa replicano Michele Usuelli, consigliere regionale dei Radicali di +Europa e primo firmatario della mozione, e il deputato Riccardo Magi: "Se il dottor Savoini avesse un incarico in cui si occupasse di sport o turismo non avremmo presentato la mozione. Ricordo a La Russa che il Corecom è l’autorità indipendente di Regione Lombardia che ha il compito garantire il rispetto delle norme in materia di comunicazione e di vigilare sulla libertà di informazione. È per questo specifico ruolo che il Consiglio regionale – sottolineano Usuelli e Magi – ha ritenuto inadeguata la permanenza di Savoini a questa carica. Savoini potrà avere una brillante carriera, sicuri che in Italia potrà sempre portare avanti le sue idee e convinzioni senza nulla rischiare, ma fuori dal Corecom. Se Savoini avesse un incarico su sport o turismo non avremmo presentato la mozione".