Dopo la rissa, il blitz Trovate armi nel fortino

Perquisizioni nelle case Aler di via Bolla, tre denunciati e nove in Questura. Sequestrati mazze, un bastone e un coltello. Sgomberate dodici persone

di Marianna Vazzana

Fortino espugnato. Il primo passo per riportare la legalità nelle case Aler di via Bolla, il “buco nero“ del Gallaratese che venerdì della settimana scorsa è stato teatro di una maxi rissa con una sessantina di persone tra italiani e rom di origine bosniaca (ma non solo), è stato compiuto ieri poco dopo l’alba. Polizia nelle palazzine dei civici 38, 40 e 42, la stecca più problematica, definita “un campo rom verticale“, con 156 alloggi occupati abusivamente all’80%. Otto le perquisizioni, di cui cinque delegate dall’Autorità giudiziaria, alla ricerca di armi utilizzate nella rissa: scandagliando case, box, auto e camper, gli agenti hanno trovato mazze, un bastone e un coltello a serramanico. Tutto sequestrato insieme a cellulari e indumenti che potrebbero servire ad accertare le responsabilità dei disordini. Gli ultimi di una lunga serie, legati a problemi di convivenza che già erano sfociati in liti e minacce portando la tensione alle stelle. Un quadro completato da edifici che cadono a pezzi, allacciamenti fai-da-te alla corrente che hanno più volte causato incendi nei locali contatori, discariche negli spazi comuni, utilizzati pure per “feste“ e ritrovi non autorizzati.

Nove persone sono state accompagnate in Questura per verificare la loro posizione e per tre di loro sono scattate denunce: una per detenzione abusiva di armi (il coltello) e due per ricettazione. In mattinata sono stati anche sgomberati sei appartamenti occupati in totale da dodici persone, riconsegnati ad Aler per la messa in sicurezza. Sequestrati, poi, due veicoli perché sprovvisti di assicurazione. Così si è concretizzata la "fase operativa", così definita durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto lunedì dal prefetto Renato Saccone.

In azione i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato Bonola, a cui si è aggiunto il dispositivo predisposto dal questore Giuseppe Petronzi. Quando i blindati si sono affacciati in cortile, un elicottero del Reparto Malpensa sorvolava il quartiere. Decine gli agenti impegnati tra Reparto Mobile, Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, Ufficio Immigrazione e Divisione Anticrimine, Unità cinofile, polizia stradale e polizia Scientifica. A supporto, Arma dei Carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale. In via Bolla anche ispettori Aler, Servizi sociali, medici e veterinari, considerando la presenza di animali. Non sono mancate urla, provenienti dal civico 40 al momento degli sgomberi. Nervi a fior di pelle nella palazzina in cui "certi abusivi – hanno spiegato alcuni inquilini regolari – hanno pure unito due appartamenti rompendo le pareti dall’interno". Alcuni rom si sono detti "preoccupati. Noi non abbiamo partecipato alla rissa, eppure rischiamo di essere mandati via". Da un caseggiato che comunque dovrà essere totalmente liberato per dare il via alla rigenerazione. Aler, in una nota, ringrazia le forze dell’ordine. "Sono stati allontanati sei nuclei di occupanti abusivi che si sono contraddistinti da ultimo per l’incresciosa vicenda della rissa. Offriamo tutto il nostro supporto logistico alle forze dell’ordine per proseguire in questo lavoro di risanamento del quartiere e ripristino della legalità, soprattutto per consentire l’inizio dei lavori di manutenzione straordinaria già finanziati da Regione Lombardia".

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