MARIA RITA PARSI
Cronaca

Donne oppresse e antisemitismo. Lo stesso seme

Il pericolo delle persecuzioni e la memoria dell'Olocausto: l'allarme di Maria Rita Parsi di fronte agli attacchi contro gli ebrei ad Amsterdam e le violenze in Iran.

Donne oppresse e antisemitismo. Lo stesso seme

Il pericolo delle persecuzioni e la memoria dell'Olocausto: l'allarme di Maria Rita Parsi di fronte agli attacchi contro gli ebrei ad Amsterdam e le violenze in Iran.

David Sonnino, un allievo capace di superare i maestri, ebbe a dirmi, diversi anni fa, che gli ebrei sono come i cardellini in miniera. I minatori portavano questi uccellini con loro quando scendevano nel ventre della terra perché, se improvvisamente morivano, quello era il segnale di assoluto pericolo. David intendeva con questo esempio sottolineare come ogni grave forma di persecuzione nei confronti degli ebrei era ed è il segnale di terribili avvenimenti che potrebbero ancora verificarsi in un mondo che ospita - a pezzetti! - una terza guerra mondiale. Personalmente considero sei milioni di “cardellini” ebrei, morti per le persecuzioni e nei campi di concentramento nazisti, un terrificante inequivocabile segnale che, dagli anni 40 del 1900, ovvero del secolo appena trascorso, avrebbe nel xx secolo dovuto, poi, risuonare come un allarme in merito alla possibilità che, dopo 80 anni, certe persecuzioni possano ripetersi. E, in questi giorni, fanno testo gli scontri ad Amsterdam, tra i tifosi del Maccabi TelAviv e gruppi di giovani filopalestinesi intenzionati non solo ad aggredire gli ebrei venuti per la partita con l’Ajax ma anche di infierire contro coppie e famiglie con bambini. Quasi una caccia agli ebrei “come ai tempi della Shoah!”. E questo non è che l’ultimo dei fatti dopo gli orrori del 7 ottobre 2024. Nelle società democratiche, si corre sempre più il rischio di istallare presenze di appartenenti a culture e religioni che si basano su visioni della società - delle donne, dei bambini, delle libere espressioni - obsolete. Di queste forme di reazionaria visione del mondo, dà testimonianza anche la persecuzione alle donne che in Iran non accettano di indossare abiti neri e veli. A Teheran, c’è stata, pochi giorni fa, una ragazza che si è ribellata e si è spogliata rimanendo in reggiseno e mutande per affermare la libertà delle donne iraniane a vestirsi come credono. L’hanno arrestata , chiusa in manicomio e, certamente, tra poco sapremo come e in che modo l’avranno giustiziata. Perché collego questo infame episodio alla persecuzione dei tifosi ebrei da parte dei filopalestinesi in Amsterdam? Perché è il rovescio della stessa medaglia.