Milano, donna presa a manganellate dai vigili. Sala. “Licenziarli? Non funziona così”

Il sindaco ha spiegato che “vanno fatti dei passi formali, ci sono regole e procedure da rispettare”

Milano, 25 maggio 2023 –  "Gli agenti sono in servizi interni e non sono su strada, ci sono indagini in corso quindi io non mi sento di dire altro”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, riguardo lo stato delle indagini scattate dopo il video, pubblicato nella giornata di ieri, in cui quattro agenti della polizia locale venivano ripresi mentre colpivano con un manganello, alla testa e al corpo, una donna trans durante un intervento di pubblica sicurezza in zona Bocconi.

Il primo cittadino ha però voluto sottolineare “a tutti quelli che scrivono 'licenziateli' che le cose non funzionano così”. E ha aggiunto: “Vanno fatti dei passi formali, altrimenti qualunque atto sarebbe inefficace”. E ancora: “Ci sono regole e procedure da rispettare, quindi noi stiamo esattamente facendo questo".

Sala sembra però escludere che si tratti di un problema di formazione, perché "la formazione degli agenti è stata fatta e un agente sa che di fronte a situazioni particolari a rischio di violenza deve e può colpire agli arti e non al corpo e alla testa, questo è evidente. Quindi la formazione è stata fatta, poi di fronte a casi del genere verranno presi i provvedimenti giusti”. Gli agenti, comunque, sono stati “totalmente identificati” e “sono stati messi in ufficio subito”.

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Sulpl: “Sono agenti pluridecorati”

“Due erano agenti nuovi e due vecchi. Quello che è intervenuto nel modo più plateale, l'istruttore tecnico operativo, è quello che ha preso i calci quando è andato per aiutarla. Questi sono agenti pluridecorati, hanno salvato persone da suicidi e infarti. Si sono trovati in questa situazione e hanno fatto il possibile, facile parlare dietro a una scrivania”, ha sottolineato, questa mattina, Daniele Vincini, segretario del sindacato di polizia locale Sulpl. Poi, ha aggiunto che i colpi sferrati “erano per ammorbidire e non per fare male”. Per Vincini “sotto l'effetto adrenalinico qualcosa può essere sfuggito, però non sono colpi tirati per fare male. Il colpo alla testa è uno. Era meglio che non ci fossero, ma se li guardate bene sono tutti colpi indirizzati solo a prendere l'attenzione ed il soggetto ha avuto zero giorni di prognosi e non ha avuto problemi di tipo fisico”. Per il sindacato dei 'ghisa', quindi, la problematicità dell'intervento è stata che “non ci poteva essere contatto fisico, perché questo gridava di essere sieropositivo” e quando gli agenti "si sono avvicinati li ha aggrediti e gli ha sputato addosso saliva con sangue. Il problema vero è come avvicinarsi in questo tipo di situazione”. 

La Procura apre un fascicolo

Nel frattempo, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo aperto con l’accusa di “lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione”: vittima delle lesioni la transessuale di 41 anni ripresa nel video. A riempire di contenuti il fascicolo, aperto dall’aggiunto Tiziana Siciliano, saranno gli atti di identificazione degli agenti coinvolti che subito dopo saranno iscritti a vario titolo nel registro degli indagati.

Ma non c’è solo l’inchiesta della Procura. Ce n’è una interna alla polizia locale per chiarire tutta la dinamica di quanto accaduto, mercoledì mattina, da via Giacosa in zona Parco Trotter a via Pietro Custodi, zona Bocconi. La relazione finale in cui confluirà anche la denuncia a piede libero che i vigili hanno formalizzato nei confronti della transessuale per "resistenza a pubblico ufficiale” andrà ad integrare il fascicolo aperto dalla Siciliano e ad aggiungere un tassello necessario a chiarire il quadro dell’aggressione.

Il caos, le testate e il finto malore

Tutto è iniziato in via Giacosa, nei pressi della scuola del Trotter: alcuni genitori di alunni hanno segnalato la presenza di una donna – transessuale brasiliana – molesta, che si denudava in mezzo alla strada e urlava frasi senza senso. All'arrivo degli agenti, ha iniziato ad inveire anche contro di loro: “Vi infetto, ho l’Aids”. La trans è stata messa a fatica in macchina per essere accompagnata in via Custodi, all'ufficio centrale arresti e fermi della polizia locale, con un'altra pattuglia di supporto. Nel corso del tragitto, ha cominciato a dare testate, ferendosi alla testa, e ha provato ad autolesionarsi con le pinzette per i capelli. Poi, un finto malore. I ghisa hanno così deciso di fermarsi per controllare le sue condizioni, ma appena uno dei due ha aperto la portiera posteriore destra, la trans ha dato un violento calcio ed è uscita; si è trovata davanti l'altro agente e ha rifilato anche a lui un calcio. Poi è scappata a piedi fino al luogo dove è stata fermata.

Il video 

Proprio la parte finale, quando la donna viene fermata, è stata ripresa nel video: si vede un agente usare lo spray urticante per bloccare la trans, mentre un suo collega si avvicina e la colpisce con diverse manganellate, prima di ammanettarla. La 41enne non è stata arrestata, ma denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. Sarebbero stati due agenti della Locale ad “infierire“ sulla 41enne, che ha precedenti specifici, risalenti al 2010 per resistenza.

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