
Don Aldo Geranzani
Milano, 31 gennaio 2017 - Si metteva sempre là davanti al portone del Collegio San Carlo, al 71 di corso Magenta, a salutare ogni mattina uno per uno – e per nome – i «suoi ragazi». La scuola della «classe dirigente» come una certa vulgata vuole. Ma per lui, che venissero dal suo «amato Bronx della Chiesa Rossa», allo Stadera, dove era stato parroco per vent’anni o dal salotto della Milano bene, «i ragazzi» non erano «poi così diversi: l’importante è riuscire a rivolgersi a loro trovando le chiavi del cuore e stimolando la curiosità». Ieri alle 20.30 nella sua dimora al Collegio, don Aldo Geranzani se ne è andato, a 71 anni, dopo «un periodo difficile di lotta e convivenza con la malattia», come annuncia la scuola che ha guidato da rettore per più di 26 anni.
Dal 1990, quando succedette a don Giovanni Balconi, chiamato dal cardinale Martini, inaugurando una dirigenza più «friendly» del passato, aperta, vicina agli studenti come alle famiglie. Con un carisma non indifferente. Non a caso chiamato sempre per nome dalla comunità del San Carlo: don Aldo. Nato a Bollate, figlio di un idraulico e prete di periferia, insegnante per 18 anni nelle scuole statali, al Collegio che tra i suoi ex studenti annovera Giovanni Testori, generazioni di Falck e Pirelli e persino un Papa, Achille Ratti (Pio XI, 1922-1939), don Aldo Geranzani aveva impresso una svolta innovativa, proiettata verso il futuro, per certi versi anche manageriale. Nuove strutture (la piscina), apertura al mondo (corsi in lingua cinese, partnership con realtà internazionali), nuove prospettive (l’unico liceo in quattro anni di Milano). Senza mai dimenticare il contatto con il prossimo.

"In questo momento ci conforta molto il fatto che don Aldo sia stato accompagnato e custodito nella preghiera e negli affetti da tutta la comunità del Collegio San Carlo - si legge sul sito del San Carlo -. La preghiera del Santo Rosario, l’ascolto della musica e la bellezza della poesia gli sono stati fedeli compagni soprattutto nelle sue ultime ore. Conosciamo la cura, l’attenzione e l’amore per l’educazione dei giovani che lui stesso traduceva in invito a tutti noi a coniugare il rigore didattico alla cordialità educativa. La sua capacità di discernere i segni dei tempi costituiva l’ossatura della sua responsabilità di educatore consapevole che solo una solida cultura è capace di costruire occasione di dialogo e futuro per le nuove generazioni"
Cordoglio è stato espresso dalla Chiesa milanese e dal mondo delle istituzioni. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala piange "la voce autorevole e il punto di riferimento nella formazione dei giovani". Un omaggio al rettore del San Carlo anche dall'assessore all'Istruzione Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea: "Con Lui e con tanti docenti e dirigenti scolastici milanesi - prosegue Aprea - abbiamo condiviso negli anni scelte educative e sempre nuovi percorsi sperimentali per la migliore qualita' dell'istruzione. Lo ricorderemo sempre come un grande ambasciatore dei valori cristiani presso generazioni di giovani, un convinto educatore ai valori di una convivenza civile ricca e consapevole, il Rettore dell'innovazione con uno sguardo costantemente attento ai mutamenti culturali e sociali in atto. Don Aldo lascia nella città di Milano e nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo un grande vuoto colmato solo dal ricordo del suo entusiasmo e della sua profonda umanità".
"Don Aldo Geranzani è stato un grande educatore della nostra città - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Milano -. Nei tanti che lo hanno conosciuto ha lasciato il segno di un esempio che non si perde con la sua scomparsa. Capace di dialogare con tutti ha accompagnato verso la vita lavorativa intere generazioni di allievi. Milano gli deve molto. Se oggi la nostra citta', pur tra tante difficolta', e' un luogo migliore si deve anche a lui e alla sua opera rivolta ai giovani".