Disagi e disservizi in via don Sturzo, l’Sos dei residenti esasperati

Affitti alti, mancanza di manutenzione e nessun ascolto: i residenti di Cernusco sul Naviglio denunciano i disservizi e le infiltrazioni d'acqua nei palazzoni di via don Sturzo. L'opposizione chiede un intervento urgente sull'azienda responsabile.

Affitti alti, niente manutenzioni, nessun ascolto e se l’ascensore è rotto per tre settimane come è successo ultimamente sono guai per chi è in carrozzina e non può uscire di casa. Prigioniero fra quattro mura. Per i 200 residenti dei palazzoni di via don Sturzo sul Naviglio è un altro inverno di passione tra disservizi e infiltrazioni d’acqua e mentre nel caseggiato scatta la raccolta firme per fare arrivare le lamentele a Milano con la forza necessaria, il caso barca in aula. E’ Rita Zecchini (La Città in Comune-Sinistra per Cernusco) dall’opposizione a dare voce al malcontento degli abitanti. "Non lasciamo sole le famiglie delle case popolari", esorta il capogruppo che chiede "subito un intervento sull’azienda". Consapevole "del fatto che non spetta al Comune sistemare le cose, non possiamo però ignorare che siamo di fronte a cittadini spesso in grave difficoltà o perché anziani, o perché disabili". A fine gennaio il rione aveva scritto al Municipio elencando tutti i problemi: dai vetri rotti nell’androne, alle pessime condizioni igieniche delle parti comuni, specialmente dei locali pattumiera, inciampi all’ordine del giorno. "Abbiamo già fatto pressing sul gestore, anzi non smettiamo mai", ha spiegato Daniele Restelli, assessore alla partita, in Consiglio. Il complesso era già finito sotto la lente del Sicet "per l’occasione persa del bonus edilizio 110, un appuntamento mancato" "e perché Aler non ha messo nemmeno un euro nel piano triennale per via don Sturzo - spiegano al sindacato inquilini – in città i soldi sono andati solo al complesso di piazza Papa Giovanni, che conta una cinquantina di unità abitative. Qui, e con i problemi che ci sono, nulla". Lo zoccolo storico di residenti, una cinquantina di inquilini, molti anziani, non ne può più. Mostrano foto dei telefonini, altri copie di segnalazioni inviate all’azienda per guasti in eterna attesa di soluzione: problemi agli impianti, degrado e acqua dal soffitto dopo la tromba d’aria e il nubifragio di luglio che hanno danneggiato il tetto sopra la Scala G. " E che ancora nessuno si è degnato di sistemare". Tutto peggiorato da una crisi che qui sembra sempre peggio fra inflazione che picchia duro, caro bollette, e pochi soldi in tasca, storia infinita di precariato e pensioni minime. Un inferno in terra che la minoranza vorrebbe rendere meno brutto.

Barbara Calderola