GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Milano, disabili e fragili senza assistenza ad agosto: “Per papà cure dimezzate. E nessuno ci ha avvisato”

Il caso di Emanuela: suo padre è invalido e per metà mese dovrà rinunciare alle terapie incluse nel voucher regionale perché non ci sono fisioterapisti in sostituzione di chi è in ferie

Anche le cure e le terapie previste dal servizio della “RSA aperta“ chiudono ad agosto. E, non bastasse, chiudono senza che sia dato il giusto preavviso agli assistiti e alle loro famiglie: gli uni e le altre si ritrovano a doverne fare a meno senza aver avuto il tempo di cercare alternative.

È quanto sta accadendo ad Emanuela Di Pietro, 56 anni, e ad Aldo, suo padre, 81enne invalido con più patologie. Aldo usufruisce del voucher regionale istituito nell’ambito del progetto della “RSA aperta“, un voucher che, come tutti gli altri, ha un valore economico, come tutti gli altri garantisce attività e cure riabilitative a domicilio, ma risponde, in particolare, all’idea di evitare all’anziano il ricorso alla Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). Ad Aldo il voucher garantisce due sedute di fisioterapia alla settimana, otto al mese. Ma questo agosto potrà beneficiarne solo per metà sebbene, sottolinea Emanuela, "il voucher sia valido tutto il mese".

“Abbiamo saputo solo alla fine di luglio che la fisioterapista che segue mio padre sarebbe andata in vacanza dal 5 al 20 di agosto – racconta Emanuela –. A dircelo è stata lei stessa, non altri. A quel punto ho mandato una mail all’ente accreditato dalla Regione per avere delucidazioni e, soprattutto, per avere la certezza che, nonostante la totale mancanza di comunicazioni, avessero comunque previsto di inviare una sostituta o un sostituto per le sedute di cui ha bisogno mio papà. In un primo momento l’ente mi ha risposto che la fisioterapista sarebbe andata in vacanza solo dal 14 al 20 agosto, salvo poi ritelefonarmi per confermarmi che sarebbe mancata già dal 5 agosto, come da lei comunicatomi".

A quel punto Emanuela ha cercato di capire se fosse stata prevista una sostituzione. "Ma alla fine l’ente ha ammesso che no, non era stato reclutato alcun fisioterapista che sostituisse quella che di solito assiste mio padre". Risultato: "Il voucher è in corso, è attivo, ma per almeno 15 giorni è come se non ci fosse". "Non è possibile essere trattati in questo modo – denuncia, allora, Emanuela –: nessuno ci ha avvisato per tempo, nessuno ci ha messo in condizione di trovare un’alternativa e per mio padre 15 giorni senza fisioterapia sono un problema, significa regredire". In questi giorni Emanuela ha scritto "all’assistente sociale, all’assessorato comunale alle Politiche sociali e all’assessorato regionale al Welfare". Unica risposta ricevuta: "Una mail di replica dall’indirizzo dell’assistente sociale. Una mail di risposta automatica, di quelle che servono per dire che il destinatario è fuori ufficio".