Milano, deve salire sul bus: disabile insultata

Alla fermata della 90 di viale Romagna l’autista ha sistemato la pedana per la donna in carrozzina. A quel punto i passeggeri le hanno urlato di tutto: "Sono sconcertata, mai visto nulla di simile"

Graziella Biondino, la signora disabile che denuncia l’aggressione

Graziella Biondino, la signora disabile che denuncia l’aggressione

Milano, 20 febbraio 2020 - «Quelle parole mi hanno toccato profondamente, non mi sono mai sentita tanto umiliata. Com’è diventato il nostro mondo? Vedo sempre meno umanità". La voce di Graziella Biondino, 67 anni, disabile al 100% in carozzina, si incrina mentre racconta la storia che le è capitata ieri sul filobus 90 alla fermata di viale Romagna-largo Rio De Janeiro, direzione periferia sud-est, poco prima di mezzogiorno: "Sono stata insultata dai passeggeri che erano a bordo perché il mezzo era pieno e non volevano che io salissi. Mi hanno urlato ‘Disabile di m...’, ‘Che cosa fai in giro?’, ‘Noi dobbiamo andare a lavorare’. Erano tutti contro di me: italiani, stranieri, giovani, meno giovani. Il filobus era pieno ma c’era comunque posto per tutti. Non volevano spostarsi, secondo loro io sarei dovuta rimanere a terra. Solo l’autista mi ha difeso e ha lanciato l’allarme, facendo intervenire gli addetti della Security Atm. Li ringrazio tanto perché mi sono sentita protetta".

Atm conferma l’intervento. La signora, che vive in una casa Aler, era partita alle 10.30 dal Corvetto per raggiungere la sede dell’azienda in viale Romagna "dove avrei dovuto portare la documentazione per il censimento", spiega. Prima ha preso il bus 84, poi, in piazzale Cuoco, è salita sul filobus 90 che l’ha portata a destinazione. All’andata tutto è andato bene. Sbrigata la pratica negli uffici, si è recata alla fermata della 90 per tornare indietro. "E lì è successo quello che mai mi sarei immaginata. All’arrivo del mezzo, l’autista è sceso per sistemare la pedana per poter salire con l’operatrice sociosanitaria che mi assiste. Ma a bordo sono subito partite le proteste: una signora con un bambino aveva il passeggino aperto e, capendo che avrebbe dovuto chiuderlo (cosa che poi non ha fatto), si è lamentata. Con lei, tutti gli altri: nessuno si voleva spostare per farmi raggiungere la postazione in cui avrei dovuto sistemarmi. E sono partiti gli insulti. Quelli mi hanno fatto più male. Invece di aiutarmi, le persone volevano che restassi a terra. L’autista ha preso le mie difese, dicendo agli altri passeggeri che non sarebbe partito se non si fossero spostati, che non avrebbe lasciato una disabile a terra. Controvoglia la gente si è quindi scansata. Il conducente nel frattempo aveva allertato la centrale: alla fermata successiva si è presentata la Security Atm e c’è stato il fuggi-fuggi. Io poi sono stata scortata dagli addetti fino alla fermata di piazzale Cuoco, dove sono scesa. Ero davvero scioccata, loro mi hanno tranquillizzata. Ma resto allibita davanti a tanta cattiveria". Lei, ‘guerriera’ in carrozzina, da anni supporta le persone più fragili del quartiere e organizza pomeriggi di festa per i bambini. "Continuerò a spargere bontà nel mio piccolo. La cattiveria non deve vincere".  

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