
Virtuale. È una delle parole che più caratterizzano gli eventi e le iniziative al tempo del coronavirus. Quest’anno si è dovuto adeguare anche il Festival dei Diritti Umani, che ha scelto di affrontare i diritti delle persone con disabilità, come tematica per la sua quinta edizione. L’intera rassegna è in programma dal 5 al 7 maggio e verrà trasmessa in streaming, collegandosi con ospiti sparsi per l’Italia.
Le modalità sono cambiate, ma resta lo stesso l’entusiasmo degli studenti che hanno risposto in tanti, dalla Lombardia e dal resto d’Italia, alla chiamata. Verranno trasmessi documentari giornalistici, testimonianze dirette e reportage fotografici. "Non possiamo essere in un teatro, in un cinema , alla Triennale o alla Statale di Milano come da programma", spiega il direttore del Festival dei Diritti Umani Danilo De Biasio, "la pandemia ci sta dicendo che uno dei diritti fondamentali è quello della salute uguale per tutti: non ci possono essere fortunati e sfortunati come volevano far passare i discorsi sull’immunità di gregge o come è successo nelle case di riposo. Il mondo della disabilità ci offre spunti unici da segnalare".
Il festival è stato diviso in quattro sezioni: Talk, Edu, Foto e Film. Nelle prime due interverranno nei dibattiti esperti, giornalisti e persone con disabilità che da anni affrontano e si occupano di questi temi. La sezione Foto darà invece spazio alla fotografia documentaria. "Abbiamo scelto quattro fotografi emergenti legati al tema della disabilità che hanno declinato su stili diversi la questione dell’inclusione sociale", precisa Leonardo Brogioni, il responsabile di questa sezione, "apriremo con Alessio Coser e il suo lavoro “Dove sono finiti i sogni di Basaglia?”, che parla delle persone che soffrono di disturbi psichiatrici e della salute mentale a 40 anni dalla Legge 180 di Basaglia.
Poi toccherà al fotografo Paolo Manzo, che racconterà il tema della tetraplegia raccontando attraverso immagini private e intime la realtà di un ragazzo che è diventato tetraplegico dopo un tuffo dagli scogli. Il terzo lavoro è di Silvia Franzoni che, con ritratti molto delicati ed empatici, ci presenterà AltraVoce, un centro di musica inclusiva. Infine, Paola Cominetta affronterà il tema del daltonismo".
Mentre Film, la quarta sezione del Festival, ha lo scopo di far emozionare, cambiando la percezione che le persone hanno del diverso da loro. Per farlo sono stati scelti tre film in prima nazionale, che verranno proiettati in live streaming in collaborazione con il Film Festival dei Diritti Umani di Lugano: “When we walk” del regista Jason Dasilva, ‘Alla scuola dei Filosofi’ di Fernand Melgar e ‘L’estate più bella’ di Gianni Vukaj. Il Festival collabora anche con la piattaforma arte.tv, che ha reso disponibile una selezione di documentari coprodotti sulla disabilità. Tutti disponibili anche sul sito festivaldirittiumani.it dall’1 al 31 maggio.
Tra i titoli: “L’eloquenza dei sordi” (di Laëtitia Moreau, 2017) che racconta la storia di Virginie, la prima donna francese affetta da sordità totale che è riuscita a diventare avvocato, e ”Le ballerine cieche di San Paolo” (di Andrea Oster, 2019), un reportage su Geyza Pereira, l’unica étoile cieca al mondo.