I social? Ormai sono una schiavitù

Il 60% dei giovani passa più di due ore al giorno sul web. E non può farne a meno

I social hanno sempre più influenza sulle giovani generazioni

I social hanno sempre più influenza sulle giovani generazioni

Milano, 5 febbraio 2019 - Li amano, ma li temono. Sono convinti che giochino un ruolo negativo per il bullismo, ma non potrebbero più vivere senza. È la foto scattata agli adolescenti e il loro rapporto sul web  che emerge dalla ricerca Telefono azzurro-Doxa kids in vista del “Safer Internet Day”, Giornata mondiale per la sicurezza online. Il 43% dei ragazzi intervistati e il 53% delle ragazze, fra 12 e 18 anni, ammette di provare ansia o sofferenza all’idea di stare senza social per una settimanaIl rapporto tra giovani e web pare molto stretto: il 60% dei ragazzi ammette di passare più di due ore al giorno su social, il 4% sempre connesso, solo il 35% dichiara di trascorrere online un’ora o meno. E se un giovane su tre pensa che i social distraggano dalla vita reale, il 28% ritiene che causino dipendenza. Il 22% teme per la sua privacy «cosa che - sottolineano - potrebbe mettere a rischio la propria reputazione». Il 66% degli intervistati incontra contenuti negativi, il 32% vede immagini o video violenti e il 25% contenuti che spingono all’azzardo. La percentuale schizza al 57% se si parla di esperienze dirette: il 34% dei ragazzi ammette di aver ricevuto messaggi da estranei. E si sale al 44% nel caso di ragazze tra 15 e 18 anni.  Al 14% è stato chiesto di condividere informazioni personali, all’11% di cedersi dal vivo. Al 7% arrivano foto provocanti, l’11% per le ragazzine.

E ancora: il 22% dei ragazzi sostiene che «i social facilitino il bullismo», il 20% teme adescatori mentre per il 33% il rischio è l’alter ego, cioè l’illusione di avere molti amici in una visione poco realistica della realtà. Ma non è tutto nero. Per i ragazzi i social allo stesso tempo «aiutano a restare connessi con amici e famiglia, a trovare persone nuove o che ci assomigliano, fanno sentire meno soli, connettono con abitudini e culture di tutto il mondo». Un effetto positivo rilevato dal 75% degli intervistati, addirittura l’81% se consideriamo solo le ragazze fra 15 e 18 anni. Il 47% vorrebbe che i social bloccassero i contenuti pornografici o violenti, il 34% che si potessero cancellare per sempre foto che possono rovinare la reputazione. «Ascoltare i giovani è essenziale per comprenderli ed aiutarli. Questo è l’impegno di Telefono Azzurro da oltre 30 anni», dice Ernesto Caffo, che ha firmato con il ministro Marco Bussetti un protocollo d’intesa «per promuovere azioni e momenti di formazione che mettano al centro il rispetto di bambini e adolescenti in Rete».

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