REDAZIONE MILANO

Dieci anni a "Franz" Fischer incastrato da 728 telefonate

Ex gioielliere diventato rapinatore di gioiellerie, ha messo a segno grossi colpi. Mandante dell’assalto in corso Sempione, condannati anche i 4 della banda

di Anna Giorgi

Franco Fischer, 56 anni, detto "Franz" ex gioielliere di via Washington, diventato rapinatore di gioiellerie, stavolta pensava di farla franca, salvato dal telefono cellulare che pochi giorni prima dell’ultima ricca rapina agganciava una cella dal raggio troppo ampio per essere ricondotto alla via del colpo milionario consumato con la banda di sempre. Invece in un destino che lo ha accomunato ai suoi sodali di una vita è stato condannato ieri a 10 anni e 8 mesi, 2 anni e 8 mesi in più di quelli chiesti dal pm. La difesa aveva puntato tutto su una perizia dei tecnici esperti di telefonia che dichiarava come “errore“ la geolocalizzazione di Fischer nei pressi della via in Sempione dove poi è stata consumata la rapina. E altresì la difesa aveva sottolineato come un rapinatore del livello di Fischer, mai avrebbe fatto un sopralluogo stando al telefono, un errore troppo banale per un “professionista“ del settore, autore di grossi colpi nelle gioiellieri del Quadrilatero. Ma ad incastrarlo come regista ci sarebbero le 728 telefonate precedenti tra lui e i suoi compagni di rapine. "Siamo amici, ci parliamo spesso", aveva provato a difendersi, ma il giudice non gli ha creduto e ha rifiutato inevitabilmente la richiesta di domiciliari presentata dallo stesso Fischer che si sarebbe appoggiato alla casa dell’anziana madre.

Resterà a San Vittore quindi lui, insieme al resto della banda già condannata. Il gup Giusy Barbara aveva già inflitto in abbreviato, 9 anni e 4 mesi e 3.600 euro di multa a Dino Duchini detto “il duca“, figura storica nel panorama criminale degli anni Ottanta e Novanta, 8 anni e 2.200 euro di multa a Silvano Messina e a Salvatore Urciuolo e 5 anni e 4 mesi e 1.800 euro a Nicola Sava. I quattro sono gli autori materiali della rapina, che risale al maggio del 2019 e che ha fruttato circa 50 mila euro, messa a segno sotto la regia di Fischer. I quattro, assieme al regista, sono stati arrestati nel settembre dell’anno scorso al termine di una indagine coordinata dal pm Isabella Samek Lodovici. Secondo la ricostruzione, all’alba del 29 maggio di tre anni fa, Duchini e gli altri 3 avevano suonato il citofono di un’abitazione in Sempione - due avevano il berretto, altri due pettorina e maschere di lattice - fingendo di dovere fare un controllo di polizia. Una volta in casa, dopo aver minacciato tutti con una pistola a tamburo, avevano legato il commerciante di gioielli e due suoi collaboratori con nastro adesivo e fascette da elettricista, per poi derubarli e fuggire su un furgone rubato.

Gli investigatori troveranno poi il furgone, un Opel Vivaro, parcheggiato in via Govone. Ma non lo sequestrano, anzi installano una telecamera, una cimice e un gps per tracciarne i movimenti. Il trucco funziona. La pista si rivelerà quella giusta.