Di Montigny, i dubbi di Berlusconi

Il leader di FI non incontra il candidato preferito dalla Lega. Salvini irritato. Giovedì vertice del centrodestra

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

di Massimiliano Mingoia

La corsa di Oscar di Montigny verso la candidatura a sindaco del centrodestra incontra i primi ostacoli. Ieri il manager di Mediolanum e genero di Ennio Doris avrebbe dovuto incontrare il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per farsi conoscere dal Cavaliere e illustrargli le sue idee per il futuro di Milano. Ma il faccia a faccia – a quanto risulta – non è avvenuto, anzi non sarebbe stato mai neanche nell’agenda dell’ex premier. Un semplice rinvio dell’incontro alle prossime ore, in vista del vertice del centrodestra in programma giovedì pomeriggio? Potrebbe anche essere, ma alcuni boatos azzurri raccontano che Berlusconi ha più di un dubbio sulla discesa in campo di Di Montigny per la sfida di Palazzo Marino. Certo, non è un mistero che il leader forzista preferisca da sempre la candidatura a sindaco del parlamentare di Noi con l’Italia Maurizio Lupi. Ma negli ultimi giorni anche molti dirigenti di FI avevano perso le speranze su Lupi. Di Montigny era e probabilmente è ancora il candidato in pole position nella rosa del centrodestra come sfidante del sindaco targato centrosinistra Giuseppe Sala. Il motivo è semplice: la Lega di Matteo Salvini punta proprio su Oscar.

Eppure Berlusconi potrebbe riaprire la partita. Non a caso in ambienti leghisti raccontano di una certa irritazione del leader del Carroccio Salvini rispetto alle ultime mosse del Cavaliere su Di Montigny. Tutto da rifare? Presto per dirlo. Ma persino la battuta pronunciata ieri mattina dal numero uno dei forzisti durante la presentazione del candidato sindaco per Torino viene letta come una frenata sull’ipotesi Di Montigny: "A Milano non abbiamo ancora il candidato sindaco, vi siete chiesti il perché? Perché dopo Damilano a Torino ci sembra giusto trovare uno che si chiami Datorino a Milano. Ma ancora non l’abbiamo trovato e continuiamo a cercare". Non basta. Gli azzurri sarebbero contrari anche al ticket tra il manager di Banca Mediolanum e l’ex candidato sindaco Gabriele Albertini. Un’altra frenata.

Insomma, meglio non dare nulla per scontato. Oggi, intanto, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dovrebbe incontrare Di Montigny a Roma. A parte Lupi, comunque, tra i papabili candidati sindaci del centrodestra restano anche il manager Riccardo Ruggiero, il professore della Bocconi Maurizio Dallocchio, il comunicatore del gruppo Bayer Fabio Minoli e la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca. In fondo lo stesso Salvini, in una dichiarazione di ieri sulle Comunali, ha lasciato tutti gli scenari aperti: "Ci sono ancora Milano e Bologna con tanti candidati in corsa. Sceglieremo il migliore". Il preferito dalla Lega, però, resta Di Montigny, che ieri sul suo profilo Facebook ha scritto: "Nei giorni scorsi sono stato coinvolto in un percorso sconosciuto, complesso, avventuroso e insidioso. Non so ancora dove mi porterà, ma qualunque sarà la strada, è evidente che i tempi sono maturi per il cambio di passo di cui abbiamo bisogno come società. Per cui dico semplicemente: evviva!". Il manager Mediolanum non fa capire se ha sciolto le riserve legate alla sua famiglia e neppure se i leader del centrodestra gli hanno detto che il candidato sindaco sarà lui. Nessuna certezza.

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