REDAZIONE MILANO

Dhl, sfruttamento dei lavoratori e caporalato: nuovo sequestro da 46,8 milioni di euro. Sentiti 1.000 autisti delle aziende satellite

Provvedimento d’urgenza della Procura di Milano nei confronti di una società della galassia del colosso tedesco dei trasporti

Un centro di distribuzione di Dhl: al colosso della logistica viene contestata una serie di accuse riguardanti un presunto sfruttamento dei lavoratori (Archivio)

Un centro di distribuzione di Dhl: al colosso della logistica viene contestata una serie di accuse riguardanti un presunto sfruttamento dei lavoratori (Archivio)

Milano – In un'altra indagine con al centro il "fenomeno della somministrazione illecita di manodopera" e i cosiddetti "serbatoi" di lavoratori, la Procura di Milano, coi pm Paolo Storari e Valentina Mondovì, ha disposto, nelle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, un sequestro preventivo d'urgenza per frode fiscale da oltre 46,8 milioni di euro a carico di Dhl Express Italy srl, una delle società del gruppo della logistica e dei trasporti.

Indagini precedenti e contesto legale

Tra l'altro, già nel giugno del 2021, la stessa Procura milanese, che sta portando avanti moltissime indagini simili in questi anni su colossi della logistica, dei trasporti e dei servizi di vigilanza e non solo, aveva sequestrato oltre 20 milioni di euro per una frode fiscale sull'Iva a Dhl Supply Chain Italy spa, altra società del colosso tedesco della logistica e dei trasporti.

L'indagine aveva al centro un "sistema", basato su un giro di false fatture e su finte cooperative che assumevano formalmente i fattorini. Questo metodo avrebbe favorito "lo sfruttamento dei lavoratori", ai quali non venivano, infatti, versati contributi previdenziali e assicurativi, oltre che "pratiche di concorrenza sleale".

Caporalato

La Procura di Milano ha inoltre aperto un filone parallelo di indagine per caporalato e i carabinieri dei Nuclei Ispettorato del Lavoro hanno effettuato controlli in tutta Italia sui vari hub e sulle diverse aziende in rapporti con Dhl Express e sulle posizioni di 918 lavoratori, 538 mezzi e 51 società appaltatrici del servizio. Quindici società sono risultate "irregolari" e sono state contestate violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, omessa o irregolare formazione e informazione dei lavoratori e omessa sorveglianza sanitaria.

Le aziende satellite

Nella provincia di Milano, poi, sono stati individuati sette lavoratori in condizioni di "sfruttamento", di cui tre lavoravano in nero ed è stata disposta la sospensione dell'attività di un'impresa. E sono state denunciate undici persone titolari o legali rappresentanti delle ditte obiettivo delle ispezioni. Gli autisti delle consegne, stando alle indagini, lavoravano formalmente per le aziende 'satellite', ma in realtà svolgevano i servizi per Dhl. E la gestione delle consegne era regolata da una app in grado di geolocalizzare costantemente gli autisti durante la prestazione di lavoro, registrando tragitti, pause, soste, tempi e modalità di consegne.