BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Devastazione in classe "Va sistemato tutto entro settembre"

La conta da Melzo a Cernusco, da Rozzano a Corsico

Devastazione in classe  "Va sistemato tutto  entro settembre"
Devastazione in classe "Va sistemato tutto entro settembre"

di Barbara Calderola

Filo diretto con le scuole per stilare la lista dei danni e mettere in cantiere gli interventi e sistemare tutto per la prima campanella, a settembre.

Corsa contro il tempo per Città Metropolitana, proprietaria dei plessi flagellati dal meteo impazzito, che costringerà l’ex provincia a sborsare più di 2 milioni di euro per far fronte alle ferite inflitte alle scuole dell’hinterland da trombe d’aria e grandine.

Un quarto del bilancio nero si concentra fra Martesana e Sestese, l’istituto più colpito è il Majorana di Melzo, dove il tetto, sotto la furia del vento, è volato a cinquanta metri di distanza. Uno scenario immortalato negli scatti che raccontano come in pochi minuti si sia rischiata la tragedia e confermano che la città è la più colpita dal nubifragio. All’Ipsia, con una sede anche a Cernusco sul Naviglio, coinvolta pure quella, serviranno quasi 160mila euro per rimettere tutto a posto.

Non è andata meglio al liceo Bruno, sempre a Melzo, dove fra lucernari rotti e infiltrazioni d’acqua ci vorranno almeno altri 120mila euro. Cinquantamila al Falck di Cinisello e tanto altro denaro per il Bellisario a Inzago, il Machiavelli a Pioltello, il Marie Curie a Cernusco.

L’elenco è lungo e arriva a Corsico, Rozzano, Melegnano, San Giuliano, dove i tecnici durante i sopralluoghi hanno dovuto prendere nota di tutto quel che c’è da rifare.

"Il conto è ancora approssimativo, quel che è certo è che dovremo intervenire in 32 istituti e destinare alle pulizie straordinarie centinaia di ore per sgomberare le aule da detriti, vetri rotti, tegole volate dappertutto, controsoffitti sfondati – dice il consigliere Roberto Maviglia con delega all’Edilizia scolastica –. In qualche caso, dove lo stato delle coperture è molto compromesso, potremo solo adottare soluzioni tampone in attesa di interventi risolutivi. Stiamo vivendo un drammatico cambiamento climatico che renderà questi eventi estremi sempre più frequenti. Dobbiamo abituarci a fare i conti con questa realtà. Alla luce di quel che abbiamo visto pochi giorni fa è più necessario che mai mettere in sicurezza i nostri edifici per evitare in futuro di dover sanare situazioni ancora più preoccupanti. Perché questo è quel che accadrà, se non corriamo ai ripari. Una direzione che va seguita subito senza tentennare".