Detenuto evade lanciandosi dalla finestra dell’ospedale San Paolo di Milano, l’agente lo insegue e cade: è gravissimo

L’uomo si trovava nella struttura sanitaria da mercoledì sera per le ferite riportate in seguito a una lite avvenuta nel carcere di San Vittore e il poliziotto lo aveva in custodia

Il detenuto Nazim Mordjane evaso dall'ospedale San Paolo di Milano

Il detenuto Nazim Mordjane evaso dall'ospedale San Paolo di Milano

Milano, 21 settembre 2023 – Momenti di tensione, questa mattina all’alba, all’ospedale San Paolo di Milano.  Un detenuto è evaso lanciandosi da una finestra, al secondo piano. A inseguirlo un poliziotto che si è gettato nel tentativo di fermarlo ma, nel cadere, si è ferito e adesso è ricoverato in coma. Lo ha riferito Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato Spp.

La fuga del detenuto

Il detenuto, Mordjane Nazim, era arrivato all’ospedale San Paolo di Milano ieri sera per le ferite riportate in seguito a una lite avvenuta nel carcere di San Vittore. Questa mattina, verso le 5.25, è fuggito, buttandosi dalla finestra della stanza al secondo piano.  Il fuggitivo è un palestinese di 32 anni che era stato arrestato lo scorso 10 agosto dopo una rapina di Rolex avvenuta due giorni prima. 

L’inseguimento e la caduta del poliziotto

Subito accortosi della fuga, Carmine De Rosa, il poliziotto 28enne che aveva in custodia il detenuto, lo ha inseguito, buttandosi anche lui dalla stessa finestra, ma è caduto sbattendo la testa.

Agente ricoverato in rianimazione

Immediatamente il 28enne originario di Napoli è stato soccorso e trasportato d'urgenza all’ospedale San Carlo, dove in mattinata è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico di evacuazione dell'ematoma cerebrale, decompressione cranica ed inserimento di un sistema di monitoraggio della pressione intracranica.

Il quadro clinico presentava una frattura cranica, emorragia cerebrale, contusioni cerebrali, fratture vertebrali e contusioni polmonari.

 Attualmente l’agente è ricoverato in rianimazione in attesa di effettuare controlli radiologici per verificare l'evoluzione delle lesioni e del quadro clinico.

“Emergenza carceri drammatica”

A dare la notizia di quanto accaduto è stato Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.Pp. che ha sottolineato come questa evasione arrivi dopo quattro tentativi di fuggire, azzardati da parte dei detenuti, dagli ospedali italiani. “Tanta la preoccupazione per il collega - ha detto - Qui si rischia la vita e l'emergenza carceri è ormai drammatica”. E ancora: “Il carcere è abbandonato dal governo e dal Dap. Nei penitenziari comandano i delinquenti e circolano droga e cellulari. Una situazione mai vista in 25 anni di servizio”.

“L'evasione di un detenuto di origine palestinese dal pronto soccorso ospedale San Paolo di Milano non coglie certo di sorpresa, ma si inserisce nel disastro penitenziario da tutti conosciuto, fuorché, evidentemente, dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Governo Meloni. Ciò che è più grave dell'episodio odierno, peraltro, è che nell'inseguimento che ne è scaturito un giovane Agente di polizia penitenziaria ha riportato fratture multiple e trauma cranico ed è attualmente in coma farmacologico”, ha aggiunto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

E ha concluso: “Il Guardasigilli e il Governo prendano compiutamente atto dell'emergenza carceraria, rappresentata da un sistema completamente allo sfascio, e fermi la strage continua, fatta anche di suicidi e omicidi, varando immediatamente un decreto-legge che con procedure d'urgenza consenta celeri assunzioni straordinarie, alla Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, il potenziamento degli equipaggiamenti e sia la precondizione per riforme complessive che possano rifondare il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e riorganizzare il Corpo di polizia penitenziaria”.

De Corato: “Taser anche alla penitenziaria”

Sul caso è intervenuto anche il deputato milanese di Fdi e membro della Commissione d'inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle periferie in Italia, Riccardo De Corato: “Se il poliziotto, come avviene per Polizia di Stato, Carabinieri ed in molti casi anche per la Polizia Locale, non a Milano, avesse avuto le dotazioni strumentali adeguate e necessarie, sicuramente avrebbe impedito al detenuto di fuggire e lo avrebbe immediatamente immobilizzato”. Per l’ex vicesindaco di Milano “non da escludere che anche i baschi azzurri vengano dotati del taser, uno strumento di primaria necessità che permetterebbe loro, attraverso una forte scarica elettrica, di immobilizzare criminali e delinquenti”. 

Il precedente

Lo scorso 17 agosto, un episodio simile: un detenuto era scappato dalla sua stanza al terzo piano dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, dove era stato trasferito dal carcere milanese di Bollate, perché da tempo accusava problemi di salute. Il magistrato di sorveglianza aveva disposto il ricovero senza piantonamento, poiché la fine pena era relativamente vicina, cioè il 15 novembre 2024.

Principe Horvat, 33 anni, della famiglia rom della Valle Cavallina, era detenuto per scontare una condanna per un'estorsione messa a segno a Brescia, ma lo scorso luglio era stato rinviato a giudizio con l'accusa di truffa. Insieme al fratello e al papà avrebbe messo in piedi un giro di truffe sulla compravendita di auto usate. Affari che riguardavano anche una concessionaria di Sorisole aperta il 3 dicembre 2019 e chiusa nel giro di pochi giorni. Il 33enne, inoltre, era coinvolto anche nella sparatoria del 2017 avvenuta in una piazza di Trescore Balneario contro il clan rivale dei Nicolini. Per quei fatti, erano scattate le ordinanze di custodia cautelare nel novembre del 2018 e, in quel caso, Horvat tentò senza successo di evitare l'arresto nascondendosi nel bagagliaio della sua Audi parcheggiata in garage.

Dall’inizio dell’anno 8 fuggiti dagli ospedali

Dall'inizio dell'anno sono 8 i detenuti fuggiti dagli ospedali, il doppio di quelli evasi in tutto il 2022. Il loro numero è pari quasi al triplo dei detenuti scappati dai penitenziari, 3 nel 2023 (mentre nel 2022 erano stati 8) . In sei degli otto casi del 2023 i detenuti sono evasi dai nosocomi nonostante fossero sottoposti a un servizio di piantonamento, che viene disposto dalla magistratura di sorveglianza. Dei 4 detenuti evasi l'anno scorso dagli ospedali, due erano sottoposti a piantonamento, mentre gli altri due no.

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