Caso Dentix, la proposta della banca: "Niente soldi, ma cure mediche"

La catena di studi dentistici ha chiuso i battenti e rischia il fallimento

Uno dei negozi della catena che hanno chiuso i battenti

Uno dei negozi della catena che hanno chiuso i battenti

Milano, 15 settembre 2020 - I clienti beffati da Dentix attendono novembre, quando il Tribunale di Milano dovrà esprimersi sul concordato preventivo chiesto dalla catena di studi dentistici che ha chiuso i battenti e rischia il fallimento. Nel frattempo Deutsche Bank, uno degli istituti di credito che aveva concesso i finanziamenti per pagare gli interventi, ha risposto ad alcune richieste di rimborso avanzate dai clienti con la proposta di "completare le cure, senza alcun onere aggiuntivo a suo carico, presso altra struttura medica specialistica e di adeguato standing" selezionata dalla banca. Niente soldi, quindi, ma una prosecuzione delle cure interrotte e già coperte da finanziamenti, con rate che i clienti continuano a pagare ogni mese.

"Pur rammaricandoci per la situazione di disagio in cui lei si è venuta a trovare a fronte del mancato completamento delle cure dentistiche – si legge nella lettera che la banca tedesca ha indirizzato a un cliente milanese – osserviamo che la fattispecie non integra un’ipotesi di grave inadempimento del fornitore". Quindi la richiesta di bloccare il finanziamento "non può trovare accoglimento" e "non possiamo che confermarle la piena operatività del prestito". L’unica via d’uscita, quindi, è proseguire le cure in un’altra struttura. Una proposta ricevuta da alcune persone seguite da Federconsumatori Milano, associazione che solo in città assiste circa 250 clienti di Dentix. Persone rimaste con interventi ancora da completare e rate dei finanziamenti da pagare, dopo che gli studi in Italia della catena spagnola non hanno più riaperto i battenti in seguito al lockdown obbligato dall’emergenza coronavirus.

« Confidiamo in una rapida soluzione di questa vicenda – spiega Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano – nell’interesse dei consumatori che hanno subito un grave danno a causa della “scomparsa“ di Dentix". Da Deutsche Bank fanno sapere che le richieste di rimborso vengono trattate "caso per caso" e "da tempo stiamo collaborando con Federconsumatori nazionale per gestire i casi da loro sottoposti, con reciproca soddisfazione". Non si tratta dell’unico fronte aperto, perché resta un punto interrogativo sul futuro dei dipendenti Dentix, finora coperti dalla cassa integrazione.  

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