
Una sfilata negli anni ’80
Milano, 9 maggio 2021 - Per chi dalla stazione di Milano Cadorna cammina verso via Dante e il Duomo usando la scorciatoia di via Porlezza l’anfiteatro è una presenza abituale, incastonato fra i palazzi e la parrocchia ortodossa dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo. Fu progettato dall’architetto Danilo Pasquini e costruito nel 1986, ospitando sfilate di moda ed eventi nella “Milano da bere“. Poi è stato lasciato per anni nell’abbandono, fra rifiuti e scooter in sosta selvaggia. E l’altro ieri è iniziata la demolizione della struttura, primo passo del progetto del Comune per costruire una nuova piazza in una via centralissima ma fuori dalle rotte turistiche. Nel piano si inserisce però un fuoriprogramma: la battaglia della community Tempi diVersi a favore dell’anfiteatro.
È stata avviata una raccolta firme e oggi, dalle 17, musicisti e artisti si raduneranno davanti alle transenne a "leggere, suonare e immaginare ciò che è stato tolto a una città senza che nessuno, compreso l’architetto che la ideò, ne sia stato informato". Chiedono, visto che fermare l’abbattimento è ormai impossibile, che almeno venga costruito un nuovo anfiteatro. "La posizione scelta non fu casuale – spiega Tempi diVersi – lì terminava l’antico anfiteatro romano. Nel comunicato del Comune si parla di “un dedalo di vie disordinato”. Quel “dedalo” è un prezioso retaggio del tracciato della Milano medievale, in buona parte scomparsa". Nel progetto di riqualificazione alberi e panchine, il miglioramento dell’accessibilità pedonale a una piazza che "si svilupperà su un’unica quota, con il rialzamento del tratto stradale di fronte alla chiesa". Progetto che, però, la community bolla come "privo di qualsiasi creatività o visione".