"Demansionata per ritorsione" Ilde Facchi vince ancora in aula

di Laura Lana

Nel 2013 aveva sollevato i dubbi su quell’appalto rifiuti che poi fu al centro dell’inchiesta giudiziaria Clean City e portò a due arresti nella Giunta allora guidata da Mario Soldano e, in seguito, a 28 condanne per corruzione tra i Comuni dell’hinterland e Monza. Ilde Facchi (nella foto), ex responsabile del settore Ecologia, da quel momento ha solo dovuto difendersi. Sul posto di lavoro e nelle aule di tribunale, tra mobbing, insulti, accuse che hanno travolto tutta la sua famiglia. "Non solo fui trasferita, ma fui demansionata e dovetti subire un’azione che rappresenta la forma più umiliante per un lavoratore". Il tribunale di Monza già nel 2016 lo aveva definito “demansionamento ritorsivo”. Nel 2013 Facchi fu trasferita prima in una posizione di rilievo all’ufficio Recupero crediti, poi al settore Ragioneria di fatto senza mansione.

"Non mi aspettavo riconoscimenti, ma mai avrei immaginato che a seguito delle mie segnalazioni e della denuncia avrei subìto da parte delle amministrazioni un pesantissimo attacco alla mia persona e alla mia professionalità. Da 9 anni sono costretta a combattere nelle aule di tribunale, per ottenere giustizia nei confronti di chi ha devastato la mia vita". Parla al presente Facchi perché, nonostante le sentenze degli anni passati, non è mai stata reintegrata a occupare una posizione congrua. "Finalmente si è chiuso, in questi giorni un nuovo capitolo della mia movimentata e sofferta storia: è stata emessa la sentenza con il riconoscimento dei danni morali e professionali e con pagamento delle spese legali a carico dell’ente".

Dall’avvio dell’inchiesta a oggi, secondo i conti di Facchi, i contenziosi persi dal Comune sono costati alla collettività 120mila euro. "La sentenza di questi giorni si riferisce anche alla fase successiva a Soldano, in cui il demansionamento è proseguito. È emerso anche un fatto singolare: grazie all’iniziativa di una sindacalista fu organizzata la sottoscrizione, da parte di colleghe, di una lettera contro di me. Mi applicarono una sanzione con 5 giorni di sospensione e trattenuta dallo stipendio per aver scritto sui social. La sentenza stabilisce l’annullamento della sanzione con restituzione di quella somma".

A oggi Facchi non è ancora stata ricollocata in una posizione adeguata al livello D di appartenenza. "Difficile capire le ragioni. Il giudice ha già invitato l’amministrazione a formalizzare un accordo".

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