MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Danni al Boccioni, risarcimento dopo 17 anni

Il Comune pronto a ricevere 229mila euro dalla città belga che ospitò e rovinò la scultura futurista durante una mostra del 2003

di Massimiliano Mingoia

La vicenda non ha il tipico tratto del futurismo, caratterizzato da una chiara parola d’ordine: la velocità predicata da Filippo Tommaso Marinetti. No, questa vicenda si trascina da 17 anni, ma sembra finalmente arrivata a una conclusione. Parliamo del danneggiamento di uno dei capolavori di Umberto Boccioni, “Forme uniche della continuità nello spazio’’, una scultura in bronzo esposta al Museo del Novecento (ma ce ne sono anche versioni al MoMa di New York e alla Tate Modern di Londra) che punta a dare l’immagine della velocità dell’uomo.

Nel 2003 l’opera viene inviata da Milano al Comune belga d’Ixelles e inserita nella mostra “Il Futurismo italiano 1909-2026’’. Un normale scambio culturale tra Italia e Belgio. Almeno fino al 3 novembre 2003, quando un dipendente del Museo d’Arte Moderna d’Ixelles urta con un carrello la base su cui era posta la scultura futurista, che cade e riporta notevoli e visibili danni, in parte non restaurabili. Inevitabilmente si apre una diatriba tra i due Paesi. Il Comune di Milano chiede un risarcimento di 279 mila euro, una stima basata sull’entità dei danni riportati, pari al 35,94% del valore (800 mila euro) con cui l’amministrazione municipale aveva assicurato l’opera. Ma né il ministero degli Esteri belga né il Comune d’Ixelles hanno intenzione di pagare e così, nel 2009, Palazzo Marino li cita in giudizio davanti al Tribunale di Milano. Nel 2014 un perito stima il valore della scultura di Boccioni in sei milioni di euro (cifra riferita al 2003), un valore cresciuto fino a 14,9 milioni di euro nel 2015 proprio a causa del danneggiamento, quantificato in 4,3 milioni di euro.

Il giudice milanese, intanto, invita le parti a trovare un’intesa. La bozza di accordo italo-belga prevede che il Comune d’Ixelles versi 229 mila euro e il ministero degli Esteri belga altri 50 mila euro a Palazzo Marino. In totale un risarcimento di 279 mila euro. Ma il 20 marzo 2017 il Tribunale di Milano rigetta la domanda risarcitoria del Comune, non ritenendo dimostrato il deprezzamento dell’opera. Un colpo di scena inaspettato. La Giunta, allora già guidata dal sindaco Giuseppe Sala, non ci sta e presenta ricorso in Appello. Nel frattempo la trattativa tra le parti riprende e rispunta l’ipotesi di accordo descritta poco sopra: 229 mila euro dal Comune, 50 mila euro dal Ministero degli Esteri. Siamo nel febbraio 2019, la vicenda sembra avviata a un lieto fine, seppur tardivo, ma si registra un ulteriore colpo di scena: il ministero degli Esteri del Belgio ritira la disponibilità a versare i 50 mila euro nelle casse di Palazzo Marino. Tutto da rifare? Non proprio. Perché il Comune d’Ixelles conferma alla Giunta meneghina la disponibilità a versare i 229 mila euro, ma solo a condizione che Palazzo Marino rinunci agli ulteriori 50 mila euro da parte del Ministero belga.

Venerdì scorso la Giunta ha affrontato la questione, ha giudicato "ragionevole" la proposta arrivata dal Comune rivale e ha deciso di accettarla. Diciassette anni dopo il danneggiamento della scultura di Boccioni, meglio ottenere 229 mila euro subito, che rischiare che in Appello il Tribunale di Milano torni a dare ragione al Ministero e al Comune belgi e Palazzo Marino si ritrovi con un pugno di mosche in mano.