Chi conosce bene le vie di Roma ha già visto decine di volte, in questi anni, i manifesti con il volto di Daniele Potenzoni, l’uomo di 36 anni con disturbi autistici scomparso il 10 giugno 2015 alla stazione della metropolitana di Termini mentre si dirigeva con una comitiva in piazza San Pietro, per partecipare ad un udienza papale. Il suo caso è stato seguito da diverse testate e trasmissioni in questi anni ed è diventato piuttosto noto.
Una donna, il 9 giugno, ha pubblicato un video in un gruppo Facebook dedicato alla scomparsa in cui si vede un uomo che assomiglia molto alle foto segnaletiche di Potenzioni create con l’age progression, cioè con la tecnica che permette di cambiare la foto di una persone in modo da mostrare l'impatto dell’invecchiamento sul suo aspetto. L’identifik sembra corrispondere: alto un metro e ottanta circa, corporatura magra, naso schiacciato e storto, occhi castani. Secondo il padre, è lui.
La scomparsa di Daniele Potenzoni
Daniele Potenzoni, quando scomparve, era a Roma insieme ad altri ragazzi del centro diurno che frequentava di solito. Gli accompagnatori lo persero sulla banchina della stazione Termini, quando lui venne spinto sul treno della metro dalla folla di viaggiatori.
Nell’immediato, le ricerche furono affidate alla Polizia ferroviaria, ma non alle forze dell’ordine sulle strade. Secondo le ricostruzioni fatte in questi anni, in superficie le ricerche iniziarono diverse ore dopo, peraltro con informazioni errate riguardo l’abbigliamento che Daniele indossava quel giorno. Da quel giorno, di lui si perse ogni traccia. Oggi Daniele dovrebbe avere 41 anni.
Le indagini e il processo
Il caso, negli anni, è stato molto seguito soprattutto dalla trasmissione “Chi l’ha visto” e dalla sua conduttrice Federica Sciarelli, che sulla scomparsa ha dedicato anche un libro (il suo ricavato è stato devoluto nelle ricerche). Nel 2021 usci un video girato da un camionista che ritraeva un uomo somigliante lungo la strada tra Anzio e Aprilia, ma si scoprì che non si trattava di Potenzoni.
Il 10 giugno 2015, a Roma, Daniele era accompagnato da un infermiere, Massimiliano Sfondrini, che è finito sotto processo con l’accusa di abbandono di incapaci. Nel 2018 è stato assolto in primo grado e nel 2020 la Corte d’Appello ha confermato l’assoluzione, lasciando “perplessi” i familiari in quanto – dichiarò il padre, Francesco – “chi accompagna dei disabili deve avere anche una responsabilità dal punto di vista penale. Per la scomparsa di mio figlio nessuno sembra invece essere responsabile”.
La reazione del padre
Commentando il video di questi giorni, il padre ha dichiarato: "Sembra proprio lui, anzi, per noi fino a prova contraria è lui! Ci auguriamo che qualcuno ci chiami e che vengano fatte tutte le verifiche. Si sentono frasi che potrebbero essere in russo, o in una lingua simile, e un'idea ce la siamo fatta... Quale? Il nostro Daniele potrebbe essere finito nelle grinfie di zingari romeni o di altra nazionalità che se lo portano in giro per il mondo, sfruttando la sua fragilità, usandolo per chiedere elemosina in qualche spettacolino di strada o circense”.
Nel video, si sente una voce fuori campo dire “Arnold Schwarzenegger nel film Terminator”. La citazione dell’attore famoso, per il padre, “potrebbe quindi spiegarsi, così come la presenza del cagnolino: mio figlio ama tantissimo gli animali. Ho appena sentito il nostro avvocato che mi ha detto di aspettare ancora un po’, massimo un giorno, prima di presentare denuncia alla polizia postale. Partendo da Instagram non dovrebbe essere difficile identificare sia l'autore del filmato sia il luogo in cui è stato girato”.