Voleva estorcere denaro a due commercianti che aveva cercato di spaventare minacciandoli di morte, ma è stato arrestato grazie alle intercettazioni ambientali. In manette è finito un cinquantottenne di origini campane arrestato con l’accusa di tentata estorsione. Telefonava alle vittime camuffando la voce. Con un tono metallico, faceva il nome dei loro familiari e li intimidiva con frasi del tipo: "So dove abiti", "Bella la tua Audi nera" o "Ricordati che è l’ultimo derby che vedrai" o "Devi lasciare 10mila euro entro lunedì sennò prende fuoco tutto".
Le vittime sono un panettiere e un falegname, che hanno denunciato il tutto ai carabinieri. I fatti risalgono a fine aprile e ai primi di maggio. L’uomo, che ha precedenti per insolvenza fraudolenta, è stato arrestato in seguito alle denunce delle sue vittime. I racconti dettagliati dei due commercianti hanno fatto partire le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Corsico che in poco tempo hanno portato all’arresto dell’estorsore. Durante le indagini anche con intercettazioni ambientali i militari hanno captato l’uomo in diretta mentre, a bordo della sua auto, chiedeva i soldi. Minacce "certamente gravi e reiterate", ha osservato il gip Tommaso Perna che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e successivamente disposto per l’uomo gli arresti domiciliari. Tramite i riferimenti ai familiari delle vittime o ad altri dettagli delle loro vite, "la capacità persuasiva esercitata dall’indagato" diveniva "concretamente idonea a ottenere lo scopo prefissato", cioè le somme di denaro. Un piano criminoso che non è stato portato a compimento "esclusivamente grazie alla ferma opposizione delle vittime".
Il 58enne per le minacce usava un cellulare intestato a un’altra persona e ha tentato di estorcere 30mila euro al panettiere e 10mila al falegname, minacciando quest’ultimo di bruciare i locali della falegnameria. Le manette sono scattate quando i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Milano su richiesta della procura della Repubblica.
Massimiliano Saggese