EMILIO
Cronaca

Damm a tra ovvero dammi retta

Emilio

Magni

altra mattina al bar si è scatenata una contesa che rischiava di diventare rissa (ovviamente solo a parole): cagione di tanto clamore, ovviamente, il calcio e in particolare quella assai dibattuta Var (non si sa mai se bisogna scrivere al maschile o al femminile) che aveva annullato una rete alla squadra di cui alcuni dei litiganti erano tifosi. Costoro infatti sostenevano di aver subito un’ingiustizia. "El gol l’era bünn", urlavano. A un certo punto il Carletto, questa volta in veste di "tranquillizzatore" della "rissa", anche su invito della giovane commessa Elisabetta, un po’ spaventata per il gran urlare, si è assiso su uno sgabello e con atteggiamento quasi da profeta biblico, ha allargato le braccia con movenza inattesa quanto teatrale, ha pacatamente invitato a smettere di urlare e ascoltare una sua arringa. Gli urlanti hanno improvvisamente cessato di sbraitare ed allora Carletto ha parlato. Ha detto con tono da consumato predicatore:"Dim a tra, inutile tacà a lit, quel che le sta le sta". Tutti hanno compreso che Carletto aveva ordinato a stare zitti perché ormai quello che è stato è stato, non si poteva più mutare. Per rendere ancora più efficace il suo comando Carletto ha puntato molto su quel "tra". "Damm a tra" nel nostro bel dialetto è "dammi ascolto". Da dove viene quel "tra"? A questa preposizione Francesco Cherubini riserva addirittura due pagine e mezza del suo dizionario del dialetto milanese. "Tra" ha numerosi significati il primo del lungo elenco dei modi di dire è "ascoltare", "dare ascolto", "dare retta", "prestare attenzione". C’è poi il "tra" che vorrebbe dire "comportamento". "El g’ha un bel tra", è dunque un tipo che si comporta bene. Abbiamo poi "el tra" che vuol dire "tirare". "El tira adrée i pè, per dire che uno cammina faticosamente. "El tra via i danée", è invece chi spende troppo. Sono questi però solo alcuni dei tanti significati di questa preposizione così importante che ci ha regalato il nostro bel dialetto. L’origine? Un mistero grande.