
Triennale, svelato lo spazio che prende il posto della storica discoteca
Milano – Era una sera di maggio del 1968. Jimi Hendrix si esibiva al Piper. Un live che ha segnato una generazione, quella della Milano alternativa, che ballava su un mondo in fermento. Una data che ancora si lega alla storia del luogo, crocevia di persone, incontri e battiti musicali. Parco Sempione e gli spazi del Palazzo dell’Arte della Triennale, edificato da Giovanni Muzio nel 1933, hanno attraversato tante vite. Dallo storico club degli anni del boom economico fino all’Old Fashion, la discoteca dei mercoledì universitari, ma anche degli eventi che hanno accolto star come Whitney Houston, Jamie Foxx e Marilyn Manson. Ancora indietro, agli anni Cinquanta, quando sorgeva qui il punto di irradiazione dei programmi del terzo canale della Rai.
Oggi tutto questo è acqua passata, ma non sempre il tempo eclissa l’anima dei luoghi. Corpi e musica torneranno a occupare questo spazio, ma con sonorità che battono a un ritmo più contemporaneo. Bisogna immaginare di essere dentro a una cassa armonica - essenziale e elastica - di 300 metri quadrati. All’esterno, 700 metri quadrati di giardino. Un impianto acustico e illuminotecnico studiato nei minimi dettagli. Nessuna immagine, perché questo luogo della Triennale - che si è riappropriata delle mura nel 2024 - è l’unico dedicato a un’arte che non si percepisce con gli occhi. Una sorta di tempio dell’udito, nell’epoca in cui la vista è sempre più disintegrata. È Voce Triennale, lo spazio dedicato alla musica e al suono.
Situato al piano parco, aprirà le porte martedì 13 maggio 2025 per ospitare concerti live, dj set, listening session, installazioni sonore e anche una collezione di opere musicali inedite. "Sono molti i richiami con gli studi di fonologia e vogliamo restituire la possibilità di produrre opere che possono essere fruite solo qui, a un’altissima qualità, come accade per un dipinto rinascimentale o per una scultura barocca", afferma il presidente di Triennale Stefano Boeri. Un patrimonio immateriale che si integra nell’idea di "contaminazione", con la quale l’istituzione porta avanti il piano di riqualificazione del Palazzo, come spiega la direttrice generale Carla Morogallo. Il progetto architettonico è stato curato da Ar.ch.it Luca Cipelletti, mentre quello audio e acustico è stato realizzato da Giorgio di Salvo e Lucio Visentini. L’impianto illuminotecnico è firmato da Anonima Luci. A disegnare le sedute ci ha pensato invece Philippe Malouin.
All’ingresso, l’opera progettata da Marcello Maloberti che fa il paio con “Luna“, monumento anti-monumento, sempre a firma dell’artista. Tra le personalità che si esibiranno da metà maggio a fine luglio, Boosta (16 maggio), The Raveonettes (29 maggio), La Niña (11 giugno), Christian Loffler (3 luglio), Beth Gibbons (11 luglio). Saranno poi presentate collaborazioni con Kappa Future Festival e Terraforma Exo e una rassegna sviluppata con Polifonic. Spazio anche ai podcast, con una collaborazione tra Will e Chora Media. Insomma, non resta che stare ad ascoltare. Ma c’è ancora voglia, come insegna Hendrix, di suonare a "volume alto" e di sentire la musica con tutto il corpo.