Si sviluppa il design del futuro attraverso il dialogo nel “Bravery Bar - Let’s Talk!“, uno spazio di ristoro vero e proprio dove, attorno ai tavoli, siedono studenti intenti a progettare nuovi laminati decorativi, dalla texture alla grafica (che hanno colpito pure le aziende, pronte a valutarne la prototipazione), oppure a immaginare l’aula del futuro - aperta a stimoli molteplici e a pubblici diversi - o, ancora, a progettare un “community table“ per favorire il dialogo tra culture, nazionalità e visioni diverse. Succede alla Stecca 3.0, casa per associazioni e attività socio-culturali a cavallo tra il quartiere Isola e Porta Nuova, che per tutta la settimana dedicata al design ha ospitato gli studenti di Iaad (Istituto d’arte applicata e design), Accademia Italiana e Sae Institute, scuole di alta formazione che fanno parte della community Ad Education, che conta complessivamente oltre 32mila iscritti e 19 scuole in Europa. Il confronto prosegue anche oggi, per la giornata di chiusura del Salone e del Fuorisalone.
Immerso nella Biblioteca degli Alberi c’è il “Chattering circle“, un luogo di incontro e di confronto pensato per fare interagire i giovani creativi; sulla balconata spicca un’installazione interattiva - intitolata “Individual collective” - ideata da Mirror per invitare a esplorare l’arte del sentire collettivo e delle emozioni. Al primo piano la mostra “Detto tra noi” curata da Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, con una collezione di 12 esercizi progettuali "portatori sani del valore del dialogo" e quattro oggetti inediti.
In questi giorni si sono susseguiti anche workshop tematici quotidiani che hanno coinvolto 120 studenti internazionali selezionati tramite un contest tra i 32mila iscritti alle 19 scuole del gruppo, e che sono stati animati da professionisti del mondo del design, della moda, della sostenibilità e dell’innovazione.
"Bravery Bar, alla sua terza edizione, è un progetto corale pensato come un evento di approfondimento culturale e didattico-formativo focalizzato sulla creatività e sulla capacità progettuale del design contemporaneo", spiegano gli organizzatori dietro le quinte.
Simona Ballatore