Dal convento agli eventi

Progetto firmato da Stefano Boeri Interiors. Il presidente Massa: "Il centro congressi riaprirà tra un anno". La nota stonata: l’ex albergo Gsa ha lasciato l’immobile con sette mesi di ritardo. "Una vergogna per Milano".

Dal convento agli eventi

Dal convento agli eventi

di Massimiliano Mingoia

MILANO

Stelline divise a metà. Nell’ala sinistra un nuovo hotel quattro stelle, nell’ala destra il confermato centro congressi, al centro il giardino della Magnolia dedicato all’ex sindaco Carlo Tognoli. Lo storico palazzo in corso Magenta – prima monastero delle suore Benedettine di Santa Maria della Stella, poi orfanotrofio – cambierà volto da qui alle Olimpiadi del 2026. Il progetto di riqualificazione firmato dallo studio Stefano Boeri Interiors è stato presentato ieri mattina proprio alle Stelline, dove il cantiere è già stato avviato.

Il restauro prevede un nuovo anello idrico, l’efficientamento energetico (con il cambio di tutte le finestre dei chioschi), l’abbattimento delle barriere architettoniche e il rifacimento del tetto. E soprattutto, la realizzazione dell’albergo quattro stelle in tutta un’ala del palazzo, mentre finora l’hotel tre stelle, gestito da Gsa (Alpitour) occupava solo una piccola porzione dell’immobile.

Il presidente della Fondazione Stelline, Fabio Massa, mette in fila i numeri dell’operazione: "Si tratta di un investimento complessivo di 19,5 milioni di euro: 5,5 milioni arrivano dalla Regione Lombardia, 1,4 milioni dal Comune di Milano, il resto lo raccoglieremo con un finanziamento. Entro un anno riapriremo il Centro congressi ed entro 565 giorni, cioè entro i Giochi 2026, sarà pronto l’hotel. Una volta aperto il quattro stelle, la Fondazione Stelline raggiungerà l’autonomia finanziaria e utilizzerà gli introiti per organizzare eventi culturali, mostre e dibattiti pubblici".

La riqualificazione delle Stelline parte un anno prima del 40° anniversario della Fondazione, istituita con una delibera firmata da Tognoli datata 27 marzo 1985. Non a caso, Massa parla di "costruire un sogno nato nel 1985 con Tognoli". Un sogno che diventerà realtà quando la Fondazione sarà autonoma dai finanziamenti pubblici grazie all’hotel. Un progetto, come accennato sopra, firmato dagli architetti Stefano Boeri e Giorgio Donà, i quali spiegano che "sia l’ala dell’albergo che quella del centro congressi avranno due nuovissime hall e che l’hotel conterà su 100 stanze e 200 posti letto. Nel terzo e ultimo piano ci saranno le suite con terrazze, mentre al piano sotterraneo, finora in stato di abbandono, saranno realizzate Spa, palestra, uno spazio per mostre ed eventi e due sale conferenze".

L’unica nota stonata – raccontata da Massa – riguarda l’ormai ex hotel tre stelle delle Stelline, gestito da Gsa (gruppo Alpitour), che non ha lasciato i locali dati dalla Fondazione in locazione fino allo scorso 31 agosto, ma ci è rimasto, abusivamente, per altri sette mesi. I vertici delle Stelline sono stati costretti ad avviare una procedura di sfratto per finita locazione, hanno presentato una denuncia penale e cercheranno di ottenere il risarcimento dei danni da Gsa. "In una città come Milano che si fa vanto del rapporto tra pubblico e privato, quanto accaduto con Gsa è una vergogna", chiosa Massa.

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