Milano, il prof anti-Dad: "Io, in sciopero della fame. La mascherina è un limite"

La battaglia del docente di filosofia dell’Einstein contro la Dad ai non tri-vaccinati. In aula sanificatori, distanze e Ffp2: labiale ed espressione cruciali per insegnare

Saverio Mauro Tassi, professore dell’Einstein che ha indetto lo sciopero bianco

Saverio Mauro Tassi, professore dell’Einstein che ha indetto lo sciopero bianco

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Milano - Sua l’idea dello sciopero bianco e dei professori “obiettori di coscienza“ alla messa in Dad dei non vaccinati (dopo il terzo positivo alle medie e alle superiori). Quando si presenta il caso, le sue "non-lezioni" traslocano per tutti sul suo canale di Cine-Filosofia, online. Oggi Saverio Mauro Tassi, professore del liceo scientifico Einstein di Milano, comincia pure lo sciopero della fame.

Perché? "Sempre per chiedere il ritiro dell’articolo 4 del decreto legge di gennaio, che è incostituzionale. Per sostenere la dichiarazione di uguaglianza con la raccolta firme su Change.org (864 le sottoscrizioni fino a ieri sera alla voce ’scuola uguale per tutti’, ndr), visto che non basta quello che ho fatto finora. Per denunciare la penalizzazione dei ’ConDaddati’ come li chiamo io. Ma anche perché c’è chi tra i miei colleghi ha riferito alla preside che mentre spiego non tengo la mascherina... La porto sempre, sia chiaro, nei corridoi e anche all’esterno. Sono tri-vaccinato".

E perché in cattedra se la toglie? "Non solo teniamo le porte aperte, ci sono le distanze, ma anche su mia richiesta abbiamo installato dei sanificatori d’aria. Siamo tra le pochissime scuole ad averli. Quasi tutti gli studenti sono vaccinati e tutti hanno le Ffp2. In questo quadro, quando devo spiegare ho un dovere professionale: rendere al meglio. Il labiale conta, come l’espressione del volto, crea quel legame empatico che migliora la comunicazione didattica. E poi, scusi, anche il presidente del consiglio e i ministri quando parlano se la abbassano, no?".

Sciopero della fame, quindi. "Sì, ho già cominciato gradualmente. Da oggi solo tre caffellatte al giorno".

Fino a quando? "Entro i limiti della mia salute. Fino a quando non autorizzeranno di abbassare la mascherina durante le spiegazioni. Ma soprattutto fino a quando non ritireranno l’articolo che discrimina gli studenti".

Quanti hanno condiviso con lei lo ’sciopero bianco’? "Nella mia scuola due, tre se contiamo una docente non vaccinata e che quindi è sospesa, sono d’accordo con me. Non so quanti ’obiettori di coscienza’ ci siano nelle altre scuole, ma in tanti mi hanno scritto e chiesto l’amicizia sui social".

È in sciopero adesso? "Per adesso sì solo per una quarta in ’Dad obbligata’, gli altri sono in presenza. Ho avuto una classe anche dieci giorni fa, sono rientrati. L’aggravante è che da legge vengono messi in Dad anche gli studenti che hanno due dosi e hanno un terzo appuntamento a lungo termine. Punisci anche i bi-vaccinati oltre a quanti non sono vaccinati perché i genitori non vogliono. Mandare in Dad tutti coloro che non dimostrano di avere il green pass rafforzato è una presunzione di colpevolezza".

Perché li chiama ’ConDaddati’? "Perché se la Dad è peggiore, come si dice, rispetto alla scuola in presenza, questa discriminazione si riverbera anche sui voti, sulle verifiche. Soprattutto adesso che stiamo chiudendo il primo quadrimestre, rimane agli atti".

Però con lo sciopero mette tutti in Dad per “solidarietà“. Come l’hanno presa gli studenti? "Dipende: favorevoli e contrari. Ma partecipano alle non-lezioni, ci si confronta. Facciamo ricerche, leggiamo gli articoli della Costituzione. Allarghiamo il discorso sul conflitto di diritti costituzionali, come il diritto allo studio e alla salute, ma anche salute e lavoro, analizzando il caso Ilva. Ciascuno arriva alla propria conclusione, non vi è mai l’imposizione di un’idea. Sciopero facendo educazione civica".

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