Cucchi
Al civico 16 di via Visconti Di Modrone mi fermo davanti alla targa commemorativa per Alessandro Manzoni, che in quella casa era nato il 7 marzo del 1785. Proseguo poi ricordando che il grande scrittore se ne andò giusto 150 anni fa. Arrivo dunque in via Borgogna, ben ricordando il tempo remoto in cui, da ragazzo, andavo al cinema Arti, magari per "Il Vangelo secondo Matteo" di Pasolini, e vedo con piacere che lì resiste una bella edicola, di cui subito approfitto per munirmi di preziosa carta stampata. Noto con un po’ di disappunto che la strada è ancora interamente percorsa dal cantiere dei lavori in corso per la costruzione del parcheggio interrato. In ogni caso mi conforta la vista di quel budello antico che è via Ronchetti e poco oltre, in via Cino De Duca, ovviamente non posso non sostare davanti alla casa in cui nacque Giovanni Berchet e in cui visse, come da targa, il patriota giureconsulto Angelo Mazzoleni. È sempre bello tuffarsi rapidamente nel passato girando da flâneur per la città. Strofino soddisfatto la mia mano destra sui mattoni di quel palazzo e torno su via Borgogna, passando da accoglienti locali di ristoro, come "Il panino giusto" e soprattutto l’elegante pasticceria "Bastianello" e avendo come meta la "Casa della Cultura", dove è in programma un incontro sul formidabile poeta Umberto Bellintani (1914-1999), del quale è apparso da Mondadori il volume riassuntivo "Nella grande pianura". Mi concedo comunque una minima deviazione in piazza San Babila, e qui mi rincuora il grande spazio splendidamente formicolante. Giro sotto i portici, dove mi siedo a un bar, ricordando che proprio lì incontrai per l’ultima volta il mio maestro Giovanni Raboni, che ci ha lasciato diciannove anni fa, proprio in un giorno di settembre. Mi sento dunque un po’ triste e ritorno allora sui miei passi, dopo aver dato un’occhiata alle vetrine del Lego, dove si impone la riproduzione del Duomo, che dolcemente mi riconforta.
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