"Da noi nessuna imposizione"

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"Le agenzie del Trasporto pubblico locale (Tpl) sono assolutamente libere di decidere se applicare o meno gli aggiornamenti Istat. Non c’è nessuna imposizione di Regione sulle tariffe dei biglietti". Così spiega l’assessore alle Infrastrutture e trasporti di Regione Lombardia Claudia Terzi.

Allora perché sono stati annunciati gli aumenti?

"La scelta spetta alle agenzie. Nel momento in cui decidono di andare in quella direzione, sono poi loro a scegliere come e dove andare a incidere con le rimodulazioni e come accordarsi o compensare le aziende. Va anche rilevato che gli attuali adeguamenti sono stati fortemente richiesti da aziende e associazioni del settore, in difficoltà per il calo degli introiti causa pandemia e per l’aumento generalizzato dei costi. L’inflazione all’8% pesa".

La percentuale di partenza per adeguarsi agli indici Istat è del 7,64%. Per i treni regionali il rincaro sarà del 3,82% e per il i bus gestiti dalla regione dell’1,91%: un aumento più contenuto, come mai?

"Perché sono state effettuate delle verifiche di qualità del servizio nei vari territori: da qui, le percentuali di adeguamento più basse. Gli aumenti decretati dalle agenzie, che dipendono principalmente dalle Amministrazioni comunali, sarebbero più contenuti anche altrove, se si considerasse questo aspetto".

E per quanto riguarda Milano?

"Il punto vero è che il Comune non ammette che questo ritocco delle tariffe avviene per una necessità di Atm (che come le altre aziende del settore ha avuto un calo di introiti nel periodo Covid e ora fa i conti con l’inflazione). Il Comune ha autonomia nel rapporto con Atm, la Regione non c’entra nulla. I servizi Atm sono tuttora gestiti dal Comune e il ricavato dei biglietti alimenta il bilancio comunale. Il Comune di Milano potrebbe quindi proporre in autonomia di evitare aumenti dei biglietti facendovi fronte col proprio bilancio".

Marianna Vazzana

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