"Da giugno riceviamo fino a 2mila richieste di intervento al giorno"

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"Un primo elemento da considerare è la città che progressivamente si sta svuotando nel periodo estivo. Un secondo è il generale sovraffollamento dei pronto soccorso. Per il caldo? Per il Covid? Per un insieme di più fattori?". A parlare è Giacomo Colzani (nella foto), Responsabile Soreu (Sale operative regionali dell’Emergenza Urgenza sanitaria a valenza interprovinciale) Metropolitana.

Quante, tra le persone che chiedono aiuto, hanno poi bisognodel trasporto in ospedale?

"Siamo in quest’ordine di grandezza: su cento chiamate, per l’85% generalmente esce l’ambulanza. E nel 70% dei casi c’è necessità del trasporto in ospedale. Il riferimento sono le chiamate in sala operativa, che nel nostro caso si occupa dell’area metropolitana di Milano e di Monza Brianza".

Avete notato un incremento di telefonate nell’ultimo mese?

"Sì. Da poco più di un mese, più o meno dal 10 giugno, c’è stato un aumento: siamo arrivati fino a 2mila richieste di soccorso al giorno, cresciute rispetto al periodo pre pandemia. Nel 2019 “la normalità“ era di 1.600 richieste di soccorso, con picchi di 1.700. Il confronto con il 2020 e 2021 non è significativo perché le condizioni erano molto diverse: nel 2020 uscivamo dal lockdown, nel 2021 non c’era la possibilità di assistere a concerti e non c’erano situazioni di assembramento. Ora, nell’ultimo mese, i numeri sono rimasti costanti, con picchi di 2mila telefonate".

Il motivo?

"Il caldo? Il Covid? Una sinergia di più fattori? Sappiamo che il trend nell’ultimo mese è costante, in un periodo con scuole chiuse e con varie attività ferme per la pausa estiva. Non possiamo “classificare“ i malori, dire quali siano per il caldo e quali no. La diagnosi viene effettuata al pronto soccorso".

Il caldo però aggrava le situazioni?

"Prendiamo il caso della malattia respiratoria di un’anziana, a titolo di esempio. Naturale che la situazione possa essere aggravata dalle condizioni climatiche poco favorevoli. Il caldo sicuramente fa la sua parte, mettendo in difficoltà soprattutto chi è già fragile".

M.V.

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