Custodi del bello in città Nove squadre in sei zone tengono puliti parchi e vie

Progetto per la “reinclusione“ dei più fragili e fuori dal mercato del lavoro. Il Comune potenzia l’iniziativa che cresce anche grazie a finanziamenti privati.

Custodi del bello in città  Nove squadre in sei zone  tengono puliti parchi e vie

Custodi del bello in città Nove squadre in sei zone tengono puliti parchi e vie

di Marianna Vazzana

Raccolgono i rifiuti sparpagliati nei parchi e sulle strade, senza mai perdere il sorriso. La cosa "più brutta" mai raccolta? "Le siringhe". Sono i “Custodi del bello“, protagonisti del progetto nazionale che prevede la collaborazione tra pubblico, privato e Terzo settore per favorire la reinclusione sociale di persone fragili coinvolgendoli nella cura di alcune aree cittadine. Iniziativa che raccoglie il testimone di “Bella Milano“. Ora, ecco il “potenziamento“ del Comune di Milano: da maggio, grazie alle risorse comunali e agli investimenti dei privati, nove squadre saranno attive in sei Municipi (2, 3, 4, 7, 8, 9) con l’obiettivo di occuparsi della cura di aree verdi, strade, piazze, aiuole e parchi segnalati dall’Amministrazione, in collaborazione con Amsa. L’obiettivo è ampliare le aree coinvolte e potenzialmente potranno essere coinvolte circa 180 persone nei prossimi 12 mesi. Il Comune di Milano è la prima Amministrazione italiana che ha direttamente investito dei fondi nel progetto, attivando anche delle squadre che hanno coinvolto i beneficiari di reddito di cittadinanza tenuti a svolgere i Puc (Progetti utili alla collettività). Ma il progetto si apre anche alla collaborazione con i privati finanziatori: aziende e realtà produttive possono donare fondi per l’attivazione di nuove squadre. Oltre ai due finanziati dal Comune, sono sette quelle già operative o in partenza, di cui tre sostenute da Fondazione BPM, due da Fondazione Cariplo e Redo Sgr, una da Dils e una da RealStep.

"Coltivare bellezza – dichiara l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé – e, contemporaneamente, occuparsi di sostenere le persone fragili in un percorso di acquisizione o riacquisizione della loro autonomia è un obiettivo molto ambizioso che abbiamo perseguito in questi anni e che vogliamo adesso rilanciare". Dal 2017 a oggi sono state 191 le persone coinvolte, di cui 127 hanno concluso i percorsi con una percentuale di occupazione del 36,22%. Quanto all’età, 62 sono giovani fino a 35 anni, 60 tra 36 e 55, 69 over 55.

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