Operaio morto stritolato a Cusago, un presidio per Hassan e per la sicurezza sul lavoro

Organizzato dai sindacati mercoledì mattina davanti alla Convertini di viale Europa

I rilievi dei carabinieri a Cusago dove è morto un operaio di 23 anni

I rilievi dei carabinieri a Cusago dove è morto un operaio di 23 anni

Le indagini sono ancora in corso per chiarire ogni dettaglio sulla morte di Hassan Mohamed Hamed Khalid, 23enne egiziano morto venerdì sera, stritolato da una macchina sminuzzatrice nella fabbrica Convertini di Cusago, specializzata nel trattamento dei rifiuti.

I rilievi dei carabinieri a Cusago dove è morto un operaio di 23 anni
I rilievi dei carabinieri a Cusago dove è morto un operaio di 23 anni

Il ragazzo stava lavorando vicino al macchinario quando, secondo una prima ricostruzione, avrebbe cercato di tagliare un cordino che avvolgeva uno dei materiali destinati al compattatore.

Forse il 23enne non si è accorto del nastro trasportatore in funzione che ha agganciato la sua gamba per poi trascinarlo dentro l’attrezzo per spezzettare i rifiuti, stritolando il corpo del giovane.

“Una morte così è inaccettabile” commentano i sindacati Fp Cgil Milano, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiom-Cgil Milano, Fiadel, Uilm e Fim-Cisl Milano Metropoli. Le sigle hanno organizzato un presidio, in programma mercoledì dalle ore 8 alle 12, in viale Europa, dove è collocata l’azienda Convertini, "in segno di vicinanza e di solidarietà ai familiari di Hassan, agli amici e ai colleghi – spiegano i sindacati –. Siamo i lavoratori dell’igiene ambientale e i metalmeccanici di Milano e della Città metropolitana. Siamo le organizzazioni sindacali territoriali che rappresentano questo importante settore industriale. Siamo rimasti scioccati – proseguono – per quanto successo e con il passare delle ore ci siamo sentiti sempre più coinvolti. Oltre alle sentite condoglianze a nome di tutti i lavoratori del settore ai familiari, ai suoi parenti e ai suoi amici di San Siro – quartiere dove il giovane abitava – vogliamo esprimere solidarietà a tutti i suoi colleghi che lavorano all’interno dell’azienda». I sindacati vogliono “dare un segnale forte e porre l’attenzione sulle reali condizioni di lavoro di tutta la filiera industriale dei rifiuti e del loro riciclo. Vogliamo spingere tutti i soggetti coinvolti a fare in modo che quanto accaduto non debba più succedere, per liberare il lavoro dal lunghissimo e inaccettabile elenco di morti e gravi infortuni che tutti i giorni avvengono nel nostro Paese”. Al presidio di mercoledì «saremo presenti con i delegati di tante altre aziende del settore – concludono le sigle sindacali –. Chiediamo a tutti di partecipare per mostrare il nostro sgomento».

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