REDAZIONE MILANO

Cucinelli fa sfilare il “Castello di Solomeo“

Presentato a Milano il vino rosso Igp (frutto dei vigneti del borgo umbro) realizzato con la consulenza del celebre enologo Cotarella

"La vigna è vita, emozione, passione, entusiasmo". La frase è dell’enologo internazionale Riccardo Cotarella, umbro doc che ha attraversato il "risorgimento italiano del vino" senza mai tradire la filosofia del "Cercare di conservare quello che la natura ci mette a disposizione". Stessa filosofia di vita e di pensiero che caratterizza da sempre uno dei più illuminati imprenditori italiani, Brunello Cucinelli. Dall’incontro del re del cachemire con l’ "amabile consigliere" l’idea di creare "un buon vino nel rispetto della Magna mater". E’ così che dopo quattro anni di paziente lavoro è nato il “Castello di Solomeo”, che ha debuttato a Milano nel corso di una serata con piatti ’griffati’ dal pluristellato Da Vittorio. Duecento gli ospiti tra imprenditori, giornalisti, analisti, investitori e amici nella suggestiva cornice dell’Istituto per Ciechi di via Vivaio 7.

Un rosso IGP del 2018 di grande struttura ma anche ricco di morbidezza in cui a uve di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, da cui nasce il prestigioso blend bordolese, è stato aggiunto il Sangiovese "come tributo alla cultura e alla tradizione vitivinicola del centro Italia". Sedici mesi in barrique poi la maturazione in bottiglia per quasi tre anni prima di svelarsi nei calici da degustazione. "Ma può crescere e migliorare ancora" assicura Cotarella che ricorda come "il vino ha i suoi tempi, non bisogna avere fretta, ci vuole amore...perché è una sorgente di cultura". "Esattamente – fa notare Cucinelli felice ma anche emozionato di poter mostrare finalmente il frutto delle oltre 20mila piante che si snodano lungo i filari del vigneto di Solomeo –, come l’olio extravergine umbro prodotto dall’ azienda agricola seguendo i consigli e la sapiente guida di un altro maestro, il perugino Giovanni Batta". Un signore di oltre 80 primavere che conserva intatto l’entusiasmo giovanile per la creazione dell’oro verde.

"Senza la quotazione in Borsa e senza vendere le collezioni del cachemire però – spiega Cucinelli guardando il tavolo degli analisti e in particolare l’amico Luca Vacchi che lo ha convinto al grande passo e che per questo ringrazia ancora –, non saremmo qui a produrre e parlare di vino e olio". Insomma, il bello che traina anche il buono di una regione, l’Umbria, terra di santi e grandi artigiani, di cui Cucinelli è ormai celebrato ambasciatore nel mondo.

Ad ascoltare con attenzione le sue parole sui valori della terra ci sono importanti imprenditori come Pontremoli, geniale motore della Dallara, ma anche giornalisti e scrittori del calibro di Natalia Aspesi, e poi le grandi firme e i volti del giornalismo di costume e quelle del settore enologico, nazionale e internazionale oltre alla famiglia Cucinelli al completo. Ma la vera star della serata è senza dubbio la bottiglia di rosso che arriva sui tavoli avvolta in una carta che riporta, in italiano e in inglese, frasi di Marco Aurelio, Socrate e Omero "grande visionario proprio perché cieco" dice Brunello facendo riferimento all’importanza del luogo che ospita l’evento. "Il frutto della vite, insieme all’olio sono prodotti – dice Cucinelli –, che ci vengono donati dai tempi più remoti. Il mio è un atto di sacralità filiale verso la Terra alla quale mi ispiro in ogni scelta: nella vita, nel lavoro, nel paesaggio incantato". Il “Castello di Solomeo“ è prodotto in circa 9mila bottiglie l’anno nel piccolo vigneto di Solomeo i cui filari sono stati posizionati seguendo un disegno a onda che lo rendono simile a un giardino. Bellezza e gusto incantatrici perfino di due star come Gwyneth Paltrow e Cameron Diaz, che nel visitare pochi mesi fa l’azienda di Solomeo, sono rimaste conquistate, oltre che dalle collezioni moda anche dai sapori contadini come la torta al testo con erba e salsicce. Tanto da chiedere a Federica Cucinelli la ricetta di tanta bontà. Torneranno presto a ’imparare’ come si usa il testo. E stavolta di sicuro sorseggeranno anche un calice del “Castello di Solomeo“...

Donatella Miliani