MARIO CONSANI
Cronaca

Csm, milanesi in corsa (e Davigo)

Candidate due giudici e l’ex pm di Mani pulite. Dovrebbero farcela

I candidati Paola Braggion, Piercamillo Davigo e Alessandra Dal Moro

Milano, 25 giugno 2018 - Due candidate milanesi e un terzo “romano” (ma il più celebre di tutti) che da Milano conta di ricevere la spinta decisiva.

Mancano due settimane (8-9 luglio) al rinnovo del Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’organo di autogoverno delle toghe , e i candidati si avviano al rush finale. Tra quelli in corsa per uno dei 16 posti a disposizione (altri 8 membri sono di nomina parlamentare) ci sono due giudici in servizio in città - Alessandra Dal Moro per la corrente di Area (che nel sindacato sta a sinistra) e Paola Braggion (Magistratura indipendente, a destra) - e un terzo, Piercamillo Davigo, storico pm di Mani pulite ora in Cassazione, che dai suoi colleghi milanesi conta di ricevere quelle preferenze trasversali decisive, visto che i voti della sua corrente Autonomia e indipendenza (ultima nata a destra) sulla carta potrebbero non bastare. Sullo sfondo della competizione elettorale restano - tra i candidati e molti loro elettori - gli interrogativi sulla recente durissima presa di posizione pubblica del procuratore capo Francesco Greco contro il Csm accusato di «scarsa trasparenza».

Quanto alle due giudici milanesi in corsa per Roma, Dal Moro è di origini venete, lavora nel tribunale civile sezione specializzata nel diritto d’impresa, è stata attiva nel sindacato, ha vinto le primarie di Md (Magistratura democratica, una delle due componenti di Area) e nella vita è sposata con Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite e molto altro. Braggion invece opera nella nona sezione del tribunale penale (reati contro soggetti deboli), si è impegnata nel distretto milanese della Scuola superiore della magistratura, e levata la toga guida l’Opera nazionale dei francescani laici. Per quanto  riguarda le previsioni, chi conosce i meccanismi legati alle preferenze e al peso delle varie correnti (il collegio elettorale è a livello nazionale ma i magistrati votanti a Milano dovrebbero superare i 600) dà per quasi certa l’elezione di Dal Moro e piuttosto probabile anche quella di Braggion, entrambe nella categoria giudici di merito. Due, del restoerano i “milanesi” entrati anche nel Csm ormai in scadenza: il giudice Rosario Spina (Unicost, correntone di centro) e il pm Fabio Napoleone (Area). Un altro eletto, il giudice Nicola Clivio (Area), funzioni in Sardegna, era stato però lunghi anni in servizio in città e solo grazie ai molti voti raccolti a Milano ce la fece. Qualcosa di analogo potrebbe capitare al più celebre giudice Davigo, che con i soli voti di Autonomia e indipendenza rischierebbe di non farcela (gli servono più di 1200 preferenze) e che conta di poterne trovare molti proprio dagli ex colleghi milanesi disposti magari a dimenticare i propri gruppi di appartenenza per appoggiare l’ex presidente dell’Anm, il sindacato delle toghe.